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L'iniziativa

Buon compleanno “Divino Maestro”: il 19 marzo nel ricordo di Gualtiero Marchesi

17 Marzo 2018
Enrico_Dandolo_Alberto_Capatti_e_il_regista_Maurizio_Gigola_ph_by_Canio_Romaniello Enrico_Dandolo_Alberto_Capatti_e_il_regista_Maurizio_Gigola_ph_by_Canio_Romaniello

L'anteprima del film a lui dedicato “Gualtiero Marchesi – The Great Italian” e l'iniziativa voluta sulla giornata della cucina italiana


(Enrico Dandolo, Alberto Capatti e Maurizo Gigola – ph Canio Romaniello)

di Michele Pizzillo, Milano

Il 19 marzo è il suo compleanno, ma il “divino maestro” – così solitamente salutavo Gualtiero Marchesi quando ci incontravamo, scherzandoci sopra – non ci sarà alla festa dei suoi 88 anni, perché è volato via il 26 dicembre scorso. 

Non ci sarà solo fisicamente, perché lunedì prossimo la sua grande figura sarà osannata non solo a Milano, con l’anteprima del film a lui dedicato, ma in tutto il mondo perché il Gruppo Virtuale Cuochi Italiani ha deciso, in accordo con la Fondazione Gualtiero Marchesi, di spostare eccezionalmente la data della Idic (International day of italian cuisines) al 19 marzo, quando il “Cuoco dei Cuochi” avrebbe compiuto 88 anni per presentare “Insieme Armonico”, il piatto che sarà realizzato in contemporanea da centinaia di ristoratori in tutto i mondo, secondo la ricetta di Marchesi. In pratica, un gigantesco brindisi italiano che correrà lungo i fusi orari di tutti i continenti e, con un piatto che ha un valore doppiamente simbolico perché unisce riso e pasta, due ingredienti principi della cucina italiana, che Marchesi utilizzava, valorizzava e rispettava. L’insieme Armonico è anche la ricetta di apertura del libro “Amatricianae” uscito recentemente per sostenere Amatrice, la città del Lazio distrutta il 24 agosto 2016 dal terremoto. In questo modo, Idic affianca la tutela dei prodotti con quella dei piatti dei grandi cuochi italiani contemporanei.

Torniamo al 19 marzo milanese. All’anteprima del film documentario “Gualtiero Marchesi The Great Italian”, cui seguirà una cena a inviti dove i piatti storici del Maestro saranno i primi attori. “Gualtiero Marchesi -The Great Italian”, diretto da Maurizio Gigola, è prodotto da Food and Media International in collaborazione con la Fondazione Gualtiero Marchesi ed è stato realizzato grazie al sostegno di Ferrari Trento, illycaffé, Parmigiano Reggiano, San Pellegrino. Per ricostruire il personaggio, il mondo e il pensiero di Gualtiero Marchesi il film si affida alla sua viva voce, alle testimonianze dei cuochi che ha incrociato sulla sua strada: grandi francesi come Pierre e Michel Troisgros, Alain Ducasse, Marc Haeberlin e Yannick Alleno, ma anche i cuochi italiani della nuova generazione, suoi allievi o da lui influenzati: Andrea Berton, Massimo Bottura, Simone Cantafio, Daniel Canzian, Carlo Cracco, Enrico Crippa, Alfio Ghezzi, Ernst Knam, Pietro Leeman, Paolo Lopriore, Davide Oldani, senza dimenticare personaggi storici della ristorazione italiana, da Giorgio Pinchiorri ad Arrigo Cipriani, da Antonio Santini a Carlo Petrini, a Eugenio Medagliani.


(Enrico Dandolo e Alberto Capatti – ph Canio Romaniello)

Il film, che è stato raccontato a Il Marchesino, il ristorante del maestro dei cuochi, è anche un viaggio evocativo tra le materie prime della sua cucina e, ovviamente, tra i piatti che ne hanno decretato la grandezza, come il celebre riso, oro e zafferano o il dripping di pesce, solo per citare i più famosi, raccontati e mostrati nella loro esecuzione, proprio come se si trattasse della creazione di veri e propri capolavori di arte contemporanea. A sottolineare il ruolo centrale della musica nella vita di Marchesi – la sua è una famiglia di musicisti -, una colonna sonora originale composta dal grande violoncellista Giovanni Sollima. “Il 20 e 21 marzo il film sarà proiettato nelle sale di tutta Italia e, nei prossimi mesi, questa esperienza diventerò internazionale, per un grande road show che toccherà le più importanti città del mondo”, ha anticipato Enrico Dandolo, segretario generale della Fondazione Gualtiero Marchesi. Dopo gli 80 minuti del film, lo spettacolo continuerà con un altro spettacolo, la cena che sarà una vera rappresentazione del percorso marchesiano attraverso una carrellata di piatti storici come gli spaghetti freddi al caviale, erba cipollina, l’insalata di capesante, zenzero e pepe rosa; il riso, oro e zafferano; il filetto di vitello alla Rossini secondo Gualtiero Marchesi; la Sacher Marchesi. Un vero e proprio catalogo delle meraviglie per riunire intorno alla grande tavola della cucina italiana gli amici di sempre, gli allievi del Maestro, i sostenitori della Fondazione.

A Milano, però, il neo presidente della Fondazione, lo storico della cucina Alberto Capatti e Dandolo, hanno anche elencato gli obiettivi e la missione dell’istituzione voluta dal “divino maestro” per trasmettere un patrimonio di esperienze professionali e per promuovere una cucina italiana innovativa, che seguirà percorsi di tipo storico-culturale e gastronomico. “Perché Gualtiero Marchesi ha portato la nouvelle cuisine in italia, e con la sua vita operosa ha costituito una grande scuola, all’interno dei ristoranti, di cui non abbiamo una documentazione completa: è ora di recuperare questo sapere; nonché studiare l’impegno culturale di Marchesi perché è stato un grande ispiratore per i suoi allievi”, ha detto Capatti.

Nel suo impegno di rivoluzionare la cucina italiana di eccellenza, Marchesi ha sempre potuto contare su realtà come Cantine Ferrari, illycaffè, Parmigiano Reggiano e San Pellegrino per sostenere e promuovere lo stile di vita italiano nel mondo. Tant’è che Matteo Lunelli, presidente delle Cantine Ferrari, nel suo intervento all’incontro milanese, ha sottolineato che “Ferrari Trentodoc vuole essere Ambasciatore dell’Arte di Vivere Italiana ed è da sempre legato alla ristorazione di eccellenza. Siamo perciò orgogliosi di essere partner di questo progetto che celebra il Maestro indiscusso della cucina italiana contemporanea. Ho ammirato la sua cultura e la sua creatività ed è stato emozionante poterlo accompagnare alla scoperta della nostra cantina, a Villa Margon, nel cuore dei vigneti  Ferrari, e alla Locanda Margon dal suo discepolo Alfio Ghezzi. Porterò sempre con me il ricordo di questi bei momenti passati insieme”. Mentre Andrea Illy, presidente di illycaffè ricorda che “ Ad ogni nostro incontro Gualtiero amava ricordare una frase che mio padre Ernesto gli aveva detto: 'I cuochi sono i chimici dell'intuizione'. L'aveva fatta sua, perché in effetti era insieme un artista, uno scienziato e soprattutto un amante del bello e del buono, come dimostrano i piatti e gli insegnamenti che ci ha lasciato. E che custodiremo per sempre”. “È con orgoglio che il Consorzio del Parmigiano Reggiano ha scelto di diventare partner di questo ambizioso progetto per celebrare il cuoco straordinario, l’uomo colto e sofisticatamente semplice. È stato un onore poterlo ospitare nel nostro territorio per girare le sequenze in caseificio, alla scoperta di una DOP che lui amava tantissimo e alla quale ha riservato un ruolo da protagonista nella sua Nuova Cucina Italiana. Su tutti, la scelta del Parmigiano Reggiano per la mantecatura del suo piatto più iconico: Riso, oro e zafferano”, commenta Nicola Bertinelli, presidente Consorzio Parmigiano Reggiano. Al quale si aggiunge Clement Vachon di S.Pellegrino, con queste parole “Gualtiero Marchesi ha cambiato la nostra tavola e formato un’intera generazione di grandi cuochi. La sua grandezza è dovuta innanzitutto all’aver plasmato l’idea stessa di alta cucina nazionale. Ha ideato per primo un modello italiano, capace di imporsi con le proprie gambe: è stato anche colui che ha riscattato la mansione del cuoco valorizzandone l’importanza. È colui che ha tracciato la strada: il cuoco da semplice esecutore in cucina sarebbe diventato mediatore di cultura, eleganza e ricerca. Per S.Pellegrino è un orgoglio partecipare alla produzione cinematografica di un omaggio al nostro più grande chef. Grazie Maestro”.