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L'iniziativa

Chianti imbottigliato solo in Toscana: il consorzio vuole la modifica del disciplinare

28 Giugno 2016
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Il presidente Giovanni Busi: “In questo modo sarà tutelato il Made in Italy”

(Giovanni Busi, presidente consorzio Vino Chianti)

“Tutto il Chianti che viene prodotto da oggi in poi sarà controllato ancora di più grazie ad una proposta che garantirà la tutela della denominazione, delle imprese e del consumatore”.

E’ quanto dichiarato da Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti in occasione della riunione di 'pubblico accertamento' indetta oggi a Firenze dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e dalla Regione Toscana con gli operatori della filiera e che ha visto la discussione della proposta di modifica al disciplinare del Consorzio Vino Chianti per imbottigliare il vino Chianti Docg soltanto nel territorio della regione Toscana.
 
“In questo modo – ha spiegato Busi – vogliamo tutelare una denominazione che rappresenta il Made in Italy nel mondo e che ci permetterà di tutelare non soltanto le imprese ma anche i consumatori attraverso un sistema che garantisce maggiore tracciabilità e controllo del nostro prodotto.”
 
Non riguarderanno questo provvedimento, come previsto dalla regolamentazione dell'Unione Europea, le aziende confezionatrici ubicate fuori della Toscana che hanno già acquisito il diritto: cioè coloro che imbottigliano Chianti da almeno due anni. In questo modo sarà quindi possibile bloccare ogni nuovo imbottigliatore con sede fuori dalla regione Toscana garantendo un maggiore controllo dell'intera filiera e dell'effettiva qualità del vino imbottigliato. 
 
Il provvedimento passerà ora all’esame del Comitato Nazionale Vini per diventare oggetto di un decreto ministeriale.
 

C.d.G.