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L'iniziativa

Gemellaggio gastronomico sulle Madonie: un percorso di cibo nel segno dei Ventimiglia

22 Marzo 2018
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Un gemellaggio gastronomico fra due ristoranti delle Madonie che diventa anche un viaggio alla scoperta di storie e leggende legate ai due Castelli della Contea dei Ventimiglia.

Domani, 23 marzo, al ristorante Yerax di Geraci Siculo, andrà “in scena” una cena-racconto a 4 mani, curata dagli chef Piero Ciappadello del ristorante Yerax di Geraci Siculo e Sandro Cicero del Palazzaccio di Castelbuono. Con un menu pensato per l’occasione, gli chef proporranno un viaggio alla scoperta di sapori antichi ripensati in chiave moderna, accompagnato dai racconti di misteri e curiosità che avvolgono la storia e la vita di corte delle due fortezze medievali di Geraci Siculo e Castelbuono, entrambe volute dal principe Francesco I di Ventimiglia. Un viaggio gastronomico e insieme un racconto di storie che legano per origini e similitudini fra loro i Castelli della Contea, un percorso che coinvolgerà palato e occhi portandoli alla scoperta di ingredienti e i prodotti del territorio madonita: la manna di Castelbuono, le foglie selvatiche di Sinapi, ricche di vitamine e minerali che crescono spontaneamente nel territorio geracese e la ricotta locale, il pane di Tumminia di Geraci e ancora il manzo dei pascoli madoniti e il cavolo nero dell’orto biologico. 

Ad aprire la cena il piatto entrée che lo chef Ciappa dello Yerax ha dedicato a ‘A Palermo mangiare è cultura’, l’iniziativa promossa da Cronachedigusto per ‘Palermo capitale della cultura 2018’, l’insalata di senape con sedano, mela verde, cipolla rossa, scorza di arancia, aceto alla fragola, olio e ristretto di arancia e fiocchi di ricotta fresca. A seguire, antipasto a base di carpaccio di manzo madonita con tapenade di mandorle, manna e ristretto di amaretto, un crunch di pane di Tumminia con nuvola di ricotta su specchio di clorofilla di Sinapi e croccante di maialino, i ravioli al ripieno di coniglio con la sua glassa e le erbe di sottobosco geracese, il capretto della festa, e dulcis in fundo i dessert degli chef e le bollicine. Il tutto bagnato dai vini offerti dalla cantina Abbazia di Santa Anastasia di Castelbuono. 

C.M.