Il progetto al penitenziario per minori Malaspina di Palermo. I ragazzi utilizzeranno esclusivamente materie prime del territorio
(I pasticceri della Fip Sicilia alla presentazione dei biscotti)
di Clara Minissale
Il riscatto dei giovani detenuti del carcere Malaspina di Palermo passa da una frolla al profumo di mandarino tardivo di Ciaculli e da un laboratorio creato all’interno del carcere per produrla.
Si chiamano “Cotti in fragranza” e sono i biscotti nati nell’Istituto penale per i minorenni in collaborazione con l’Associazione Nazionale Magistrati, il Centro Studi Opera Don Calabria e la Fondazione San Zeno. Con la supervisione di Giovanni Catalano, pasticcere di Oscar a Palermo e vice responsabile della Federazione italiana pasticceri Sicilia e dello chef formatore Nicola Cinà, che ha guidato i giovani nell’attività di laboratorio, in cinque hanno imparato da zero un mestiere che è già una scommessa per il loro futuro.
(Giovanni Catalano, Lucia Lauro, Michelangelo Capitano, Nadia Lodato e davanti Nicola Cinà)
I primi biscotti sfornati e impacchettati sono stati presentati al pubblico ieri. Sono stati ideati appositamente da Catalano e sono fortemente legati alla tradizione siciliana, fatti con materie prime locali biologiche e con le bucce dei mandarini raccolti direttamente dai ragazzi in un terreno confiscato alla mafia a Ciaculli. L’idea, adesso, è quella di commercializzarli già a partire da settembre prossimo in confezioni da trecento grammi. “Arriveremo ad una produzione di 300 chili a settimana e attraverso la cooperativa “Rigenerazioni” che gestisce il biscottificio e di cui fanno parte anche i cinque ragazzi, vogliamo proporli in alcuni negozi e supermercati”, spiegano Lucia Lauro e Nadia Lodato, responsabili del progetto.
I ragazzi si muovono all’interno del laboratorio con mani sicure e gesti che sembrano ormai consolidati. “La cosa più bella – racconta A. che ha da scontare ancora una lunga pena – è che abbiamo condiviso tutto sin dall’inizio, dalla scelta del nome alle confezioni, al logo, fino al biscotto finale”. “Una bella esperienza – aggiunge N. che deve scontare ancora un anno – che sarà utile per il mio futuro. Una cosa alla quale non avrei mai pensato e che invece mi piace molto”.
“Quella del biscottificio è la naturale conseguenza di un percorso intrapreso già da tempo all’interno dell’Istituto, rivolto al trasferimento di competenze, alla creazione di autonomie, operando sul protagonismo dei giovani per definire una precisa etica della responsabilità”, sostiene Michelangelo Capitano, direttore del Malaspina.
“La partecipazione dei ragazzi, fin dalle prime fasi, è stata il presupposto fondamentale con cui abbiamo scelto di operare – spiegano Nadia Lodato e Lucia Lauro -: all’interno del progetto siamo tutti uguali, ma con funzioni differenti e il nostro imperativo è puntare sulla qualità del prodotto finale come requisito imprescindibile, un prodotto buono al palato e alla vista, fatto con materie prime tutte siciliane, dal mandarino che è, appunto, quello di Ciaculli, alle farine di grani antichi di Molini del Ponte. Il forno del laboratorio è un regalo dell’Associazione magistrati che ha creduto in questo primo esperimento di impresa sociale del sud Italia ed è, invece, frutto del lavoro con i ragazzi il nome dato ai biscotti e lo slogan scelto per presentarli “se non li gusti, non li puoi giudicare”. A creare il logo, su indicazione degli stessi giovani, ci ha pensato poi Alias Communication & design. Il progetto del laboratorio è supportato anche dalla Federazione Italiana Pasticceri Sicilia che ieri era in grande schieramento alla presentazione ufficiale.