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L'iniziativa

I “campi da sapere”: visite nei luoghi di coltivazione e una corretta alimentazione

30 Giugno 2016
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di Michele Pizzillo

Se un medico che ha dedicato la propria vita a studiare il rapporto fra alimentazione e salute e un consorzio che da 30 anni è impegnato nelle produzioni di alimenti biologici, decidono di collaborare, cosa può accadere? 

Qualcosa di molto semplice: più informazioni ai consumatori, addirittura sul campo. Franco Berrino, epidemiologo dell'Istituto dei tumori di Milano, di cui ha diretto per anni il reparto di medicina preventiva nonché fondatore insieme ai collega Luigi Fontana e Enrica Bortolazzi, dell’associazione “La Grande Via”, e Lucio Cavazzoni, presidente di Alce Nero, infatti, hanno deciso di dare vita a  “Campi da Sapere” che ha praticamente debuttato nel bolognese, nel “Parco delle Api e del miele” di Bisano di Monterenzio. Il prossimo appuntamento, ritenuto veramente importante per il futuro di questa idea, è in programma il prossimo 17 luglio nell'azienda agricola Selvello, in Località Selvello del Maiani, in provincia di Grosseto. I due protagonisti, però, “Campi da Sapere” lo hanno illustrato a Milano, nello spazio Valcucine Brera con la partecipazione della chef Cristina Bowerman del ristorante stellato “Glass Hostaria” di Roma, da sempre convinta sostenitrice della tutela delle api e dei benefici nutrizionali del miele all’interno di una alimentazione equilibrata che non sacrifica il piacere della buona tavola.


(Cristina Bowerman)

Un progetto, hanno sottolineato Berrino e Cavazzoni che  “unisce la conoscenza dei luoghi di coltivazione a quella di un cibo sano e di una corretta nutrizione. E prevede un viaggio lungo un anno, un percorso in 5 tappe in tutta Italia che si concluderà a giugno 2017 con l’obiettivo di portare le persone direttamente nei campi, favorire un incontro diretto con gli agricoltori e i produttori che ogni giorno li coltivano, e far sperimentare al pubblico non solo la qualità del prodotto finale, ma anche il grande impegno e l’autenticità dello sforzo di ricerca e di controllo che sono alla base della produzione biologica firmata Alce Nero”. Più ampia la riflessione di Berrino sul valore del cibo e di una nutrizione sana e consapevole. Sottolineando che in tema di cibo, nelle società occidentali, continua spaventare molto di più l’idea di carenza che non quella di eccesso. Non ci si preoccupa però ancora abbastanza del problema opposto, cioè di quello dei danni prodotti dall’eccesso di cibo – in particolare di carne, salumi, latticini, grassi, zuccheri, prodotti raffinati – o dalla scarsa qualità nutrizionale dei prodotti con cui spesso ci alimentiamo. E questo nonostante già nel 2011 l’Organizzazione Mondiale della Sanità abbia annunciato che le malattie cronicodegenerative, cioè quelle cardiovascolari, il diabete, il tumore – malattie dell’abbondanza – abbiano superato quelle infettive – le classiche malattie della povertà. Scegliendo un’alimentazione più parca, con cereali integrali, verdura, legumi, frutta, meno zuccheri, meno grassi, ridotte quantità di pesce, carne solo talvolta, facendo esercizio fisico, ci si ammala di meno. Tutto questo Berrino lo scrive nel suo libro “Il cibo dell’uomo. La via della salute tra conoscenza scientifica e antiche saggezze”, pubblicato da Franco Angeli.


(Lucio Cavazzoni)

Ogni tappa del viaggio  prevede sempre un l’incontro fra il pubblico, il grande divulgatore, il presidente di Alce Nero e i responsabili della produzione. Infatti nell'azienda agricola Selvello che si estende su una superficie di oltre 160 ettari di cui 122 a frutteto (pere , mele, albicocche e susine), il 17 luglio, a partire dalle ore 18,30, chi parteciperà all’iniziativa, gratuitamente (è necessario prenotare, però, al numero 051 6540200), potrà seguire la conversazione, interloquendo anche, con Berrino, visitare i campi e degustare frutta e prodotti a base di frutta. L'azienda, che aderisce al gruppo Alce Nero, è il risultato della conversione di terreni in cui fino al 2001 venivano praticate colture estensive come grano e girasole. La prima produzione di frutta biologica risale al 2003. Da allora si pratica la potatura e la raccolta manuale, le piante vengono trattate esclusivamente con prodotti di origine naturale, come rame e zolfo, la concimazione è a base di prodotti organici mentre il contenimento delle erbe infestanti è controllato intervenendo con semplice trinciatura meccanica.
La prossima tappa è prevista il 13 ottobre, questa volta  in Puglia, per scoprire degli autentici monumenti della natura, gli ulivi secolari, e i pregi dell'olio extravergine di oliva. A marzo 2017 sarà il turno dell’ortofrutta e a giugno quello del grano.