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L'iniziativa

“Iria Vinum”, l’Oltrepò pavese (ri)apre agli enoturisti, tra visite e degustazioni

11 Maggio 2021
Castello_Visconteo_di_Voghera Castello_Visconteo_di_Voghera

di Michele Pizzillo

Oltre ad essere la zona di eccellenza per la produzione di uva e di vino, l’Oltrepò Pavese ha pure un passato storico millenario per quanto riguarda la coltivazione della vite.

Pianta che ha praticamente modellato il territorio dell’area lombarda confinante con il Piemonte e con l’Emilia e che era conosciuta anche come Vecchio Piemonte. Perciò, se si aspira ad avere una conoscenza completa del mondo del vino, un soggiorno nell’Oltrepò Pavese è fondamentale per i necessari approfondimenti, ma anche piacevole perché è un territorio che ha sempre qualcosa di nuovo da offrire ai viaggiatori, al grande mondo degli enoturisti, a chi ama la buona cucina e il buon vivere. E Iria Vinum, manifestazione ideata e organizzata dal Movimento Turismo del Vino Lombardia, come se non bastasse, con lo slogan “Iria Vinum, l’Oltrepò in tutte le sue sfumature” potrebbe far pensare ad una sorta di provocazione, ma non è così perché dal 14 al 16 maggio, a Voghera (Iria è l’antico nome della città), nel Castello Visconteo, il Movimento Turismo del Vino Lombardia, con il patrocinio del Comune, Regione Lombardia, Strada del vino e dei sapori dell’Oltrepò Pavese e del Marchio Storico Oltrepò Pavese, organizza la prima edizione della manifestazione che farà scoprire tutto del territorio: dalle città e le loro bellezze artistiche storiche ambientali ai vini, dalle tipicità ai sapori. E sì, perché nel Castello Visconteo sono programmati incontri specifici (è preferibile prenotare subito, telefono/whatsapp 351.8809912 o a eventi@mtvlombardia.com) per esempio sui grandi rossi riserva dell’antico Piemonte che incontrano due tra i prodotti più tipici dell’Oltrepò come la mostarda e la crescenza; oppure le malvasie e i moscati con i dolci della tradizione e dell’innovazione. Non potevano mancare le bollicine dell’Oltrepò che in quest’occasione incontrano uno dei prodotti francesi più conosciuti al mondo, le ostriche: “Un matrimonio sublime ma anche divertente per scoprire quale bollicina meglio si abbini ai preziosi frutti di mare”, dice l’animatore della manifestazione, Carlo Pietrasanta che è stato uno dei fondatori, a livello nazionale, del Movimento Turismo del vino, del quale è stato anche presidente nazionale, senza trascurare il Movimento lombardo che ha fondato e di cui adesso è anche presidente. Un personaggio che tutt’ora contribuisce a fare la storia dell’enoturismo italiano.

(Castello Visconteo di Voghera)

Ma gli incontri continuano con la mossa perfetta, cioè pane e salame e, cioè, la Bonarda frizzante dell’Oltrepò Pavese (la mossa perfetta, appunto) la micca di Voghera e il salame del Vecchio Varzi. Mentre la Croatina se la vedrà con il peperone – da queste parti ortaggio prezioso – e diversi formaggi pregiati. Conclusione degli incontri, che vanno prenotati, con il c’era una volta e, cioè, “c’era una volta a Voghera … il cioccolato” che fa un immediato salto al presente perché sarà degustato con il Buttafuoco Chinato, l’unico matrimonio possibile tra un vino e il prodotto del cacao. A completare il programma – e qui entrano in ballo le sfumature del territorio che gli organizzatori ci tengono a fare cogliere a viaggiatori ed enoturisti – tour, visite guidate con passeggiate storiche (prenotazioni al 345 1228130), menù a tema nei ristoranti della zona, pillole di cultura sul cibo, mostra della biodiversità del territorio, mostra sul ciclismo e tutto quanto permette di fare conoscere il grande patrimonio vitivinicolo dell’Oltrepò (13.269 ettari su un totale lombardo di 24.000 ettari), partendo dal Pinot nero (che era già coltivato dai Romani) che nel 1870 permise all’ingegner Domenico Mazza di Codevilla di dare inizio alla produzione dello “Champagne” dell’Oltrepò e che attualmente è la base dell’Oltrepò metodo classico docg e Oltrepò metodo classico Cruasé docg e al Pinot nero dell’Oltrepò Pavese doc, senza Bonarda, Barbera, Buttafuoco, Sangue di Giuda, Riesling e Moscato. A sentire Pietrasanta, le sfumature sono state colte tutte e offerte all’enoturista sul tradizionale piatto d’argento. Ma al ritorno da Iria Vinum, facendo una sorta di bilancio, siamo convinti che molti visitatori avranno scoperta qualcosa di più di quanto assicurato dagli organizzatori.