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L'iniziativa

La Dieta Mediterranea spiegata ai bambini: ecco “Emozioni Unesco”

28 Febbraio 2015
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Realizzare al più presto un progetto per la diffusione tra i bambini dei corretti stili di vita alimentari valorizzando la Dieta Mediterranea: è questo uno degli obiettivi dall'iniziativa 'Emozioni Unesco' che si è concluso oggi nella Certosa di Padula (Salerno). 

“Occorre introdurre l'educazione alimentare ogni settimana nelle scuole – ha spiegato Vito Amendolara, presidente dell'Osservatorio regionale sulla Dieta Mediterranea – prevedendo anche una valutazione finale per stimolare i ragazzi. Potremmo individuare alcune scuole magari sul territorio cilentano per far partire l'applicazione delle buone prassi della Dieta Mediterranea nelle mense scolastiche, creando così un modello, una sorta di scuola aderente alla Dieta Mediterranea che potrebbe essere poi replicato”.

Innovazione e più forte presenza dei prodotti sui mercati, oltre alla penetrazione nelle scuole, alcune delle indicazioni emerse dalla tre giorni di incontri svoltisi nella Certosa, promossi dall'Osservatorio, dal Comune e dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici; a cinque anni dalla proclamazione da parte dell'Unesco della Dieta Mediterranea come patrimonio immateriale dell'umanità, si registra uno scatto in avanti sulla sua valorizzazione e diffusione, anche grazie alla concomitanza di Expo 2015. A Padula, che fino a domani sera ospita anche la mostra multimediale “Emozioni Unesco”, è stata varata una rete dei Paesi Med, creaIl respiro mondiale della Dieta Mediterranea, oltre che certificato dall'Unesco, è stato sancito anche concretamente dalla presenza dei consoli di Portogallo, Spagna, Crozia, Marocco e Grecia: Paesi coinvolti dall'Unesco nella tutela della Dieta Mediterranea e pronti a portare il loro contributo attraverso le proprie tradizioni alimentari.

A Padula anche il console del Kazakistan, Paese che guarda con attenzione agli stili di vita della Dieta Mediterranea. Ma gli incontri e i dibattiti a Padula, una delle porte del Cilento, individuato dall'Unesco come territorio di riferimento in Italia per la Dieta Mediterranea, hanno fatto emergere anche la necessità di dare una codificazione omogenea allo stile di vita a tavola a cui proprio in Cilento lo scienziato statunitense Ancel Keys dedicò i suoi studi.

“Abbiamo affidato all'Uni – spiega Amendolara – la codificazione di una prassi precisa e condivisa a cui chi vorrà operare sotto l'egida della Dieta Mediterranea dovrà attenersi”. Apprezzata, rilevano i promotori, anche la mostra “Emozioni Unesco” che ha accolto circa mille visitatori ed è stata prorogata fino a domani sera. “Con l'evento di Padula – ha spiegato l'assessore regionale al Turismo e beni culturali della Regione Campania, Pasquale Sommese – abbiamo centrato in pieno l'obiettivo della misura 1.9 dei fondi europei, sostenendo la ristrutturazione di una parte della Certosa di Padula e organizzando una manifestazione che ha valorizzato il sito Unesco.

Un valore aggiunto è stato dato dagli imprenditori del territorio che hanno arricchito la tre giorni portando i prodotti di eccellenza che caratterizzano la Campania nell'avvicinamento a Expo 2015″. “La tre giorni dedicata alla Dieta Mediterranea – ha detto l'assessore al Turismo, cultura e spettacolo del Comune, Tiziana Bove Ferrigno – ha portato un doppio beneficio al territorio. Da un lato ha consentito importanti interventi di conservazione in una delle ali della Certosa, ma ha anche contribuito alla valorizzazione del sito Unesco.

Abbiamo avuto centinaia di visitatori da tutta la Campania e da diverse regioni d'Italia che hanno potuto visitare la più grande Certosa d'Italia, la seconda in Europa. Un contributo importante nell'ottica della destagionalizzazione del turismo che è uno dei nostri obiettivi strategici”.

E i visitatori hanno anche potuto scoprire i depositi delle derrate dove i frati certosini accoglievano le provviste: un'area della Certosa che era chiusa da vent'anni e che è stata riaperta ed è diventata subito uno dei riferimenti della tre giorni. Sono stati ospitati, inoltre, 50 punti espositivi per le aziende ed i consorzi di produttori del territorio campano.

Elena Mancuso