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L'iniziativa

L’Irvv lancia il cluster stand per il Vinitaly. Il parere dei produttori

16 Novembre 2011
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È tempo di adesioni per il padiglione Sicilia di Verona Fiere e l’Istituto Regionale della Vite e del Vino lancia una nuova modalità d’esposizione: il cluster stand, cioè stand a grappolo.

Si tratta di un modo diverso di raggruppare e identificare le aziende secondo determinate tematiche. Andrà a caratterizzare specifiche aree posizionate accanto ai tradizionali spazi articolati in stand. Suddivisione aggiuntiva, quindi,a quella che ha contraddistinto il padiglione Sicilia costituendone il vanto.

Spiega l’iniziativa il direttore generale dell’Istituto Dario Cartabellotta: “Vogliamo dare la possibilità alle cantine di promuoversi e farsi riconoscere sotto tematiche che le identificano, categorie d’appartenenza. Quali per esempio la categoria: biologico o sito Unesco o riserva naturale. “ Il progetto di organizzazione di queste aree è ancora in itinere e in attesa di ulteriori adesioni. “Questa è una soluzione mutuata da un concetto internazionale – spiega il direttore -. Oramai è determinante trovare un elemento identitario nel panorama della globalizzazione che consenta di essere identificati”. Non solo comunicativo il vantaggio poi sarebbe anche economico. “Il risparmio – aggiunge -. per chi scegliesse il cluster stand, è notevole. Il costo dello spazio è del 50%, 60% del costo dello stand piccolo, che in listino è segnato a una quota di partecipazione di 5.675€”. Lo spazio è comune, l’immagine che veicola la tematica sotto la quale si decide di appartenere è unica, le aziende espongono all’interno ciascuna con un proprio banchetto d’assaggio. Ancora sono pochi i produttori che hanno segnalato il cluster come preferenza nell’invio dell’istanza.

Chi ha già deciso di aderirvi la vede come una buona opportunità a costi contenuti. “Da quello che si evince dalla circolare sembra un’iniziativa interessante, perché non pesa troppo sui produttori e non veniamo penalizzati perché costa meno. Siamo propensi per aderire, i costi sono ridotti del 50%, siamo per questa iniziativa”, dice Luisa Melia responsabile marketing di Ceuso. Per i grandi brand una soluzione positiva. “Noi abbiamo tantissime sfaccettature, abbiamo tre brand, preferiamo raccontare questo cose all’interno del nostro stand sarebbe difficile essere classificati da queste tematiche. Trovo però che classificare e dare più respiro  in questo modo diverso è positivo. È un’idea diversa, soluzione ottima per le piccole aziende”, commenta Benedetta Poretti, responsabile comunicazione della Duca di Salaparuta. C’è chi poi preferisce  vedere come funzioneranno queste nuove aree per riservarsi una possibile partecipazione per le edizioni future.

“Stiamo partecipando con la misura 133, ho aderito prendendo lo stand di sempre, non conoscevo bene l’andamento di questi cluster, vediamo come andrà, in verità non mi hanno spiegato bene”, commenta la produttrice ragusana  Francesca Curto che lamenta invece l’aumento dei prezzi. Oltre la novità dello stand a grappolo sulla circolare, infatti, ne spunta una meno gradita alle cantine: le quote di partecipazione sono aumentate di circa il 10% rispetto alla scorsa edizione. “Abbiamo riscontrato un aumento dei prezzi di 500 euro, l’umore non è certo positivo ma non possiamo scomparire, la nostra clientela è abituata a trovarci sempre nello stesso modo e nella stessa posizione. Vogliamo dare idea di stabilità, speriamo di farcela, speriamo passi la 133”.

Sacrifici necessari anche per Anna Maria Sala,  responsabile commerciale di Tenuta Gorghi Tondi di Mazara del Vallo:  “Ogni scusa è buona per aumentare il prezzo. Però è inevitabile partecipare, il momento è difficile, qualche sacrifico bisogna farlo. Sul cluster stand c’è un problema di comunicazione, magari l’iniziativa è interessante ma se non comunicata rimane fine a se stessa”. L’aumento dei costi pone anche dubbi sull’erogazione dei servizi. “L’aumento dei costi si vede ma noi ci chiediamo se l’aumento è stato deciso dall’Irvv o dall’ente Fiera. Solo per capire che tipo di servizi aggiuntivi avremo con questo aumento del 10%”, si chiede Benedetta Poretti.