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L'iniziativa

“Vini italiani in Cina” secondo step: gli stakeholder cinesi sbarcano nel Paese

01 Febbraio 2013
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Visite guidate e incontri BtoB, ecco l'agenda dell'iniziativa promossa dal Ministero dello sviluppo Economico, in collaborazione con Federvini e Unione Italiana Vini

Il via era stato dato a novembre a Pechino adesso è al secondo step il progetto “Vini italiani in Cina”, iniziativa finanziata e promossa dal Ministero dello Sviluppo Economico.

E' iniziato in Cina il progetto di promozione del Made in Italy alla presenza del Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera, dell’Ambasciatore d’Italia in Cina Iannuzzi, del presidente dell’Agenzia Ice Monti e del presidente di Federvini. Adesso tocca alla Cina a venire in Italia. Dal mese di Aprile due delegazioni cinesi, una di operatori di settore e stampa specializzata e una di opinion leaders e stampa generalista approderanno nel Bel Paese per un tour di conoscenza e approfondimento nei territori del vino che costellano la Penisola. Per loro è stato messo a punto un fitto programma che contempla visite alle aziende vinicole, workshop e degustazioni. Si toccheranno le cantine italiane del nord, del centro e del sud Italia, e il gruppo verrà accompagnato dallo staff di Enoteca Italiana, soggetto attuatore del progetto, e dai funzionari del Ministero dello Sviluppo Economico. In questa occasione saranno organizzati anche incontri B2B tra i produttori selezionati dell’area e gli stakeholders cinesi. Non verrà trascurata, ovviamente, l’offerta culturale e turistica dell’Italia nel complesso, grazie a momenti formativi che racconteranno il territorio, l’offerta turistica e l’identità locale.

L’obiettivo è chiaro: disseminare sui mercati asiatici le principali denominazioni enologiche italiane, rappresentanti delle peculiarità regionali e dell’identità italiana nel complesso. Ciò è stato possibile anche grazie al coinvolgimento di tutti gli attori della filiera: dalla costruzione di macchinari automatici per imballaggio, alla produzione, al confezionamento e all’imbottigliamento di prodotti enogastronomici. L’idea nasce dalla consapevolezza del ruolo del mercato cinese nel futuro del comparto vitivinicolo italiano ed economico in generale, così come affermato dal Direttore Generale per le Politiche di Internazionalizzazione e la Promozione degli Scambi, Pietro Celi:  “attualmente l’Italia non è percepita in Cina solo come Paese in grado di esprimere tecnologie meccaniche d’avanguardia, ma anche come polo dell’eleganza e della qualità, un felice connubio tra saper fare e saper vivere,  – ha dichiarato  – e grazie a questa positiva immagine dello stile di vita italiano, i nostri prodotti alimentari, la nostra arte e la nostra cultura riscuotono grande successo in Cina. Il vino è un prodotto che sintetizza tutte le caratteristiche del Made in Italy, richiamando la bellezza del nostro territorio, la cultura plurimillenaria della vinificazione, l’intraprendenza delle nostre aziende”.

Con dati del Ministero alla mano, infatti, emerge che la Cina si posiziona come seconda economia mondiale, dopo gli Stati Uniti, con un contributo alla formazione del Pil globale di oltre il 10%.  In più, così come l’India, è tra le economiche che cresce maggiormente, beffeggiando la crisi globale: + 9,2 % del Pil nel 2011 e + 7,8% previsto per il 2012.

Anche l’interesse del mercato cinese per il vino, in particolare, è in continua espansione, registrando dal 2006 una crescita dei consumi di vino del 20% annuo, con gli attuali 14 milioni di ettolitri, mentre per il 2014 si prevede il raddoppio. Ciò porta la Cina a posizionarsi come il primo importatore mondiale per volumi e per valore. L’Italia, quindi, deve rafforzare il suo posizionamento sul mercato cinese, proprio in questa fase di crescita: infatti, è al 5° posto nel rating degli esportatori di vini in Cina, dopo Francia, Australia, Cile e Spagna.

Quali sono allora i vini adatti al mercato cinese? Secondo il Ministero c’è posto sia per i vini di pregio, richiesti soprattutto dall’elite cinese, che per quelli più accessibili e con un buon rapporto qualità prezzo che catturano l’attenzione dei consumatori tra i  20 e i 39 anni, target, questo, su cui puntare per penetrare nel mercato e garantirsi una presenza a lungo termine. La chiusura del progetto è prevista in autunno.

Lucrezia Balducci