(Giovanni Santoro e Martina Caruso)
L'unione fa la forza. Ma può fare anche la gioia. Quattro mani, sedici portate, due giovani chef, neanche sessant'anni in due. E due Stelle Michelin in due.
Martina Caruso del Signum di Salina e Giovanni Santoro dello Shalai Resort di Linguaglossa sull'Etna hanno cucinato insieme ieri sera. La location è stato lo Shalai, ma a giugno si replicherà al Signum. Un gemellaggio, uno scambio, per suggellare le Stelle Michelin conquistate lo scorso dicembre a Milano. E c'è da festeggiare perchè sia Martina che Giovanni sono a loro modo testimonial di piccoli primati. Martina è la chef più giovane d'Italia e la prima a Salina ad avere una Stella. Giovanni è il primo chef stellato che l'Etna ricordi. Salina e l'Etna sono territori di fortissime suggestioni e siamo convinti che la geografia dei luoghi facciano gli uomini.
Poi metteteci pure gli affetti e la determinazione. Martina è affiancata nella sua evoluzione dal fratello Luca, deus ex machina del Signum assieme alla mamma Clara e al papà Michele; Giovanni ha trovato nei cugini Leonardo e Luciano Pennisi, proprietari dello Shalai, una sorta di volano affettivo e motivante per crescere ed affermarsi. E ieri quest'affetto e questa condivisione si toccavano quasi con mano. Tra sorrisi di pancia e piatti di testa. Una cena che voleva essere una sorta di anteprima. Perchè allo Shalai la cena gourmet è stasera e chi vi scrive ha beneficiato delle “prove generali”. E che prove, ragazzi. Tra sei finger serviti nel salone affrescato dello Shalai e poi sette portate e un lungo finale con due dessert e la piccola pasticceria a chiudere il sipario su una cena da ricordare. Senza tema di esagerare la compiutezza dei piatti è tutta giocata su un grande equilibrio, assenza di sbavature, collaudata manualità, ampia conoscenza della materia prima e picchi altissimi come nella crema di fasolari con mela e ginepro (peccato sia stato solo un finger, è un piatto che merita più spazio) e l'astice al lemongrass con cipollotto brasato, topinambur e triglia croccante.
O ancora i fusilloni Felicetti con sgombro e fiore sicano (che faranno la gioia di Salvatore Passalacqua, grande casaro dei Monti Sicani) o il sottobosco primaverile e parfait ghiacciato al finocchietto selvatico. Poi metteteci pure i vini dell'Etna, dalla Cuvée Brut 2012 Terrazze dell'Etna, al Rosato dell'Etna Src 2013 di Crasà, per continuare al bianco Etna 2013 di Quantico e al Pietramarina Etna Superiore 2010 di Benanti. E poi ancora all'Etna rosso Contrada Villagrande 2012 di Barone di Villagrande. E per finire, omaggio a Salina con la Malvasia delle Lipari 2011 ancora di Barone di Villagrande. In agenda c'è da salvare la data per il 13 e 14 giugno al Signum dove ci sarà l'altra tappa del gemellaggio con un menu di terra. Per chi andrà a cena stasera sappia che può alzare l'asticella delle aspettative.
Il costo della cena allo Shalai è di 100 euro. Info e prenotazioni, 095 643128
F.C.
Di seguito alcune foto della serata di ieri
(Astice al lemongrass con cipollotto brasato, topinambur e triglia croccante)
(Canapè di frolla croccante con bavarese di fegato al passito e tonno)
(Crema di fasolari con mela e ginepro)
(Crudo di gambero rosso, burrata, datterino e polpa di ricci)
(Dentice con finocchi e maionese agli agrumi)
(Fusilloni Felicetti con sgombro e fiore sicano)
(Gamberone in tempura e arancia rossa)
(Tortelli con spuma di seppioline, vellutata di fave e asparago selvatico dell'Etna)