La strategia vincente è la promozione del territorio e delle attività che possono contribuire a farne conoscere i tre vini di punta.
La svolta della strada del vino di Messina, nelle intenzioni del suo presidente, è tutta in direzione di una nuova ed efficace comunicazione che serva a divulgare le bellezze paesaggistiche ed architettoniche del territorio. Ha in mente degli itinerari Ruggero Vasari, denominati “La Sicilia sconosciuta”, che portino dritti dritti nel cuore delle tre doc che la costituiscono: Faro, Mamertino e Malvasia delle Lipari. Per questo ha già avviato contatti con altre Strade del vino che fanno parte della Federazione, per scambiare opinioni, condividere esperienze e portare a casa un modello vincente. “Non sarà facile, come non lo è fare il presidente – afferma – ma io sono testardo e non mi fermo”.
Il suo obiettivo è quello di superare quella che dal suo punto di vista è la più grande criticità della Strada del vino di Messina, il non fare squadra. “Qui si fa fatica a mettersi insieme, non c’è sinergia e questo ci rende più deboli. Se ci consorziassimo, invece, avremmo un gruppo di vendita con un peso maggiore sul mercato”. Per questo pensa a realizzare un consorzio per la vendita del vino. E intanto incassa numeri positivi, frutto delle attività svolte anche all’estero per farsi conoscere e traccia un profilo delle tre doc.
“A tirare di più è la doc Mamertino con 200 mila bottiglie, la più conosciuta all’estero in America, Brasile, sud est asiatico. E' la più amata da esperti e wine lovers. La più consolidata è la doc Faro ma è la più frastagliata, con tante piccole aziende che producono complessivamente 50 mila bottiglie. La Malvasia delle Lipari va fortissimo nelle Eolie e una piccolissima parte è riservata all’esportazione ma è la più piccola, per un mercato di nicchia”.
Il fatturato complessivo dell’ultimo anno per Faro, Mamertino e Malvasia ammonta a circa 9 milioni di euro. Ma Vasari è convito che si possa fare di più. “Fino ad ora abbiamo fatto solo la promozione dei vini con fiere, convegni, eventi. Ora dobbiamo puntare sui luoghi e per questo abbiamo coinvolto anche aziende agrituristiche che ci consentano di poter offrire pacchetti più completi e flessibili che si adattino alle esigenze di chi viene in visita ma che abbiamo come punto focale i nostri vini e i piatti del territorio”.
Clara Minissale