Milano e la Cucina Italiana perdono un simbolo. Nella notte tra domenica e lunedì si è spento Aimo Moroni, patron storico del ristorante “Aimo e Nadia”, all’età di 91 anni. Con Nadia, sua compagna nella vita e in cucina, Moroni ha trasformato una trattoria di periferia in via Montecuccoli in un punto di riferimento dell’alta gastronomia milanese e italiana.
Originario di San Miniato, in Toscana, arrivò a Milano negli anni Cinquanta e insieme a Nadia costruì la sua visione: piatti essenziali, ingredienti riconoscibili, un equilibrio mai ostentato. Massimo Bottura lo ha ricordato con parole che racchiudono il senso profondo della sua cucina: “come la bandiera italiana”.
Tra le sue creazioni più amate restano gli spaghettoni al cipollotto, ideati con Nadia nel 1965: un piatto apparentemente semplice, ma capace di diventare manifesto di un pensiero gastronomico fatto di autenticità e misura.
Negli anni, “Il Luogo di Aimo e Nadia” ha ottenuto riconoscimenti stellati senza mai cedere alla retorica dell’alta cucina, restando fedele alla propria identità.
Negli ultimi decenni, Aimo e Nadia hanno affidato la direzione del ristorante ai giovani Fabio Pisani e Alessandro Negrini, aprendo una nuova stagione fatta di continuità. L’eredità che Moroni lascia è quella di una cucina colta ma sincera, trasformando la semplicità in un atto di cultura.