Mick Hucknall canta l’Etna
Tra un concerto e un’esibizione trova anche il tempo per produrre del vino, del buon vino siciliano. Mick Hucknall, voce storica del gruppo inglese dei Simply Red, ha scovato la sua isola di Paradiso nelle pendici dell’Etna, in una cantina-palmento del 1760 adibita a museo vitivinicolo e sala degustazione nella zona di Sant’Alfio e in un vigneto di circa 5 ettari che si trova ad Alberello.
Novemila viti per ettaro, con una selezione di vitigni autoctoni etnei (nerello mascalese, nerello cappuccio, carricante, minnella e grecanico) perfetti per la produzione dell’Etna Doc, ma anche venticinquemila bottiglie annue confezionate. Sono questi i numeri della sua tenuta, dalla quale provengono l’Etna rosso, estratto dalla vigna ultra centenaria di Castiglione di Sicilia, e l’Etna bianco che ha origine a Sant’Alfio.
Cronache di Gusto ha intervistato Mick Hucknall, per parlare della Sicilia e della sua enologia con un produttore che ha prestato il suo estro anche alla musica.
Dopo 10 anni dal tuo investimento in Sicilia, sei ancora contento?
“Più che contento io direi che sono ancora innamorato dell’Etna, dei miei vini e delle mie bellissime vigne ad alberello”.
Cosa pensi del vino siciliano in genere?
“In Sicilia ho avuto modo di assaggiare tanti bei vini, ma solo pochi vini buoni veramente siciliani”.
Quando bevi il tuo vino?
“Nei momenti importanti, quando devo condividere un piacere o una ricorrenza con i miei collaboratori o i miei amici. Alcune volte quando sono solo e desidero essere sull’Etna”.
Nel Regno Unito come hanno accolto la notizia che sei un produttore di vino?
“Direi senza tanto clamore, perchè ho cercato sempre di comunicare questa mia passione, questo mio hobby, nell’assoluta normalità: un’attività mia privata e non legata al mio lavoro di musicista”.
Ci puoi suggerire uno slogan per promuovere la Sicilia o l’Etna del vino?
“Di fare dei vini veramente e culturalmente siciliani!”
Cosa ne pensi della cucina siciliana?
“Dico spesso che la cucina francese, che amo molto, è la cucina della domenica, mentre la cucina quotidiana è quella siciliana!”
P.Pi.