Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 175 del 22/07/2010

LA MANIFESTAZIONE Il sorbetto delle origini

22 Luglio 2010
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LA MANIFESTAZIONE

A Polizzi Generosa la Festa della neve. In 200 hanno raggiunto Piano Principessa a 1.800 metri dove in una fossa tra le rocce si conserva il ghiaccio fino all’estate. E lì il gelataio di Cerda Cappadonia ha realizzato una granita

Il sorbetto
delle origini

Si sono incontrati numerosi alle otto di domenica scorsa, i partecipanti alla XII “Festa della neve” partita da Polizzi Generosa. Madoniti, francesi, palermitani e turisti provenienti da altre regioni italiane, (circa 200 persone) per niente scoraggiati dalle alte temperature, hanno intrapreso il cammino da Piano Battaglia per giungere ai 1800 metri di Piano Principessa.

La festa che, grazie al Cai, tenta di mantenere un’antica tradizione locale, quest’anno ha visto la partecipazione di Antonio Cappadonia, famoso gelataio di Cerda in provincia di Palermo, o come meglio ama definirsi appassionato del gelato. Per la prima volta ha partecipato alla manifestazione ed è rimasto semplicemente entusiasta dell’esperienza. “Il percorso è stato molto impegnativo – spiega – perché i sentieri, ormai attraversati raramente, non sono più quelli che nei secoli scorsi venivano usati abitualmente da boscaioli, carbonai, contadini e nevaioli”. Durante il tragitto è stato offerto ai partecipanti lo ‘sfoglio’, dolce locale tipico di Polizzi e infine, dopo un cammino durato circa 2 ore e mezza che ha offerto un panorama mozzafiato, si è arrivati a Piano Principessa dove si trova la conca piena di neve. La fossa, profonda circa 10 metri e larga circa 6, conserva la neve fino all’estate, sia grazie all’elevatezza del monte sul livello del mare, sia perché, come si usava fare fin dall’antichità, viene coperta con frasche, rami e foglie per evitare che la neve si sciolga. Questo è il ghiaccio che esisteva quando non c’erano ancora i frigoriferi. Per conservare i cibi, ma anche per essere degustato sotto forma di granita durante la stagione estiva. Grazie a delle corde i visitatori si sono calati nella cava per assistere alla ripetizione di un rito. Qui con l’aiuto del professor Luigi Romana, che recentemente ha pubblicato un testo proprio sulle neviere, Antonio Cappadonia ha realizzato la granita. Una buca è stata scavata nella neve. Con l’aggiunta di sale si è fatta scendere la temperatura, inserito un secchiello con gli ingredienti nella buca, attraverso un procedimento tutto manuale di mescolamento è venuto fuori quello che Cappadonia ha definito “il sorbetto delle origini”. Impiegando materie semplici come l’acqua, lo zucchero, la frutta si è ricreato un connubio con la natura che ha coinvolto i presenti in una emozione festosa, genuina, che ha reso tutti un po’ bambini. Il gusto alla fragola e al limone ha regalato una bontà che nessuna delle più moderne tecnologie saprà mai fare – ha dichiarato Cappadonia.
Tornati a piano Battaglia i partecipanti sono stati accolti dai gelatai polizzani, che hanno offerto i propri prodotti. Pur nella loro bontà, non hanno scalfito il ricordo e la suggestione provati a 1800 metri di altezza con il gusto del gelato di una volta.

Aurora Rainieri