Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 87 del 13/11/2008

L’AZIENDA Un sogno chiamato brandy

12 Novembre 2008
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L’AZIENDA

Il nuovo prodotto, invecchiato quindici anni, sarà presentato al Vinitaly. Bianchi: “Avrà i profumi e le caratteristiche della nostra Isola”

Un sogno
chiamato brandy

Un brandy interamente made in Sicily è in arrivo da Marsala. Si chiamerà Leone Bianchi e verrà presentato dai Bianchi di Marsala al prossimo Vinitaly, ad aprile. “L’idea è nata qualche anno fa con mio nonno – racconta Claudio Bianchi, che adesso guida l’azienda di famiglia -, a lui, infatti, è dedicato questo distillato che porterà il suo nome. Invecchiato quindici anni, con una produzione interamente siciliana, dall’uva raccolta all’imbottigliamento”.


Uve siciliane, dunque, così come sicilianissimi saranno i profumi e il gusto di questo brandy. “Abbiamo sempre avuto chiaro che il nostro obiettivo deve essere quello di tipicizzare i nostri prodotti, curare i dettagli. Con questo brandy lo stiamo facendo ancora una volta”.
Un progetto in grande, anche se la produzione sarà di sole 1.500 bottiglie e il prezzo riservato agli estimatori del genere. Anche il packaging sarà del tutto particolare, una scatola che contiene un’unica bottiglia che sarà presentata prima a Marsala e poi, più in grande, a Verona la prossima primavera.
La storia della famiglia Bianchi ha origini molto antiche, proviene da l fondatore Leone Bianchi, toscano di nascita, che trasferì la propria attività commerciale a Marsala all’inizio degli anni Cinquanta del secolo scorso, aprendo lo stabilimento “Leone Bianchi e figli”. L’azienda, che ha ancora sede a Marsala (Trapani) nasce in una delle più antiche zone di produzione vinicola siciliana dove la vite ne è sempre stata incontrastata protagonista.
Claudio, figlio d’arte, e grande appassionato, gestisce e dirige l’azienda di famiglia avendo un occhio speciale per i distillati. Secondo lui: “Per produrre un buon distillato occorre una grande materia prima, un buon alambicco, un mastro distillatore e tanta passione”. Ed è proprio su questo che basa tutto il suo lavoro, utilizzando un metodo di distillazione assolutamente innovativo: la tecnologia del Grappa System. Un sistema che consiste in un impianto che permette di preservare gli aromi delle vinacce fino al momento della distillazione senza che l’aggressione di agenti esterni possano rovinarne il processo distillativo, garantendo la massima macerabilità del prodotto. Questo processo fa sì che si riescano a mantenere tutte le note di morbidezza che normalmente si perdono.
In questo modo le vinacce arrivano in azienda ancora ricche di mosto mantenendo così inalterata la fragranza e i profumi A questo si aggiunge il sapiente lavoro del mastro distillatore che, dopo aver separato “le teste” e le “code” (che sono piene di impurità) dal “cuore” riesce a estrapolare gli aromi e i profumi che caratterizzano i loro distillati. Le grappe che vengono prodotte in questa azienda hanno un unico comune denominatore: la caratterizzazione del territorio di appartenenza, insomma la sicilianità in tutte le sue sfumature. Infatti il loro fiore all’occhiello è la distillazione delle tre grappe che provengono dalle storiche zone di produzione vitivinicola siciliana quali il Moscato di Pantelleria, il Marsala e il Cerasuolo di Vittoria. Oltre a queste vengono prodotte anche delle grappe monovarietali: Nero d’Avola, lo zibibbo e il Syrah (che pur non essendo dimostrato come vitigno autoctono ha moltissime caratteristiche che lo possono far considerare d’appartenenza nostrana).
 

M.V.