Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 82 del 09/10/2008

IN PRIMO PIANO Il gusto in vetrina

08 Ottobre 2008
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    IN PRIMO PIANO

presidi_82.jpgQuattro milioni, questo il giro d’affari dei 29 presìdi siciliani Slow Food che dal 23 al 27 ottobre torneranno a Torino per il Salone del gusto. Nella “lista” adesso anche il pane di Lentini e l’ape nera sicula

Il gusto in vetrina

Il gusto siciliano muove un business da quattro milioni. Un affare milionario mosso da ventinove prodotti rari, i ventinove presìdi scelti da Slow Food per rappresentare la Sicilia che torneranno in vetrina dal 23 al 27 ottobre al Salone del Gusto di Torino.

Quindi mangiar bene, genuino e prodotti che esprimono in modo perfetto il territorio da cui provengono può far bene non solo allo spirito (e alla gola) ma anche all’economia. Ma c’è di più, perché stando alle proiezioni realizzate dall’assessorato regionale Agricoltura e da Slow Food, il potenziale può superare i 24 milioni. Come? Potenziando i presìdi, aumentando le produzioni e il numero dei produttori.
Il potenziale più imponente è rappresentato dal Pistacchio di Bronte: 6.250.000 euro, che finora sviluppa quasi un decimo della sua capacità. Buone possibilità di crescita anche per il mandarino tardivo di Ciaculli, l’agrume palermitano caratterizzato dalla dolcezza, dalla quasi assenza di semi e dalla buccia sottilissima: due milioni e 300 mila euro, contro gli attuali 450 mila, se la produzione passasse da 24 mila a 40 mila quintali. Potenziale solo di poco inferiore per il limone Interdonato (2.250.000 euro), che nasce dall’incrocio di limoni autoctoni (l’ariddaru) e un cedro.
Al di là dei “conti in tasca”, comunque, le novità sono anche altre. Rispetto allo scorso anno, infatti, è stato chiuso il presìdio della bottarga di Favignana e sono stati sospesi quelli della fragolina di Ribera e della razza modicana. Sono entrati a far parte della lista della spesa di Slow Food, invece, il pane di Lentini e l’ape nera sicula. Anche questi due prodotti saranno a disposizione nei giorni del Salone di gourmet, addetti ai lavori e consumatori che avranno la possibilità di vivere i colori, i sapori e i profumi di questo mercato del cibo.
Cinque giorni per conoscere a apprezzare i prodotti di chi ha sposato la filosofia Slow Food del cibo buono, pulito e giusto, riuscendo a ritagliarsi un’interessante nicchia di mercato, con grandi prospettive di espansione in futuro. La presenza siciliana a Torino, è stato spiegato durante una conferenza stampa, sarà concentrata in tre spazi espositivi. Oltre all’area istituzionale, dove gli addetti ai lavori avranno un confronto diretto con i rappresentanti delle Istituzioni, ci saranno due zone dove le produzioni siciliane saranno protagoniste dei Laboratori e dei Teatri del gusto di Slow Food, e delle degustazioni guidate organizzate dall’assessorato regionale all’Agricoltura.
“Valorizzare le produzioni minori, che hanno grande qualità e un grande valore per il loro legame con il territorio – ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura, Giovanni La Via -. È questo il nostro scopo, per dimostrare che c’è una Sicilia alimentare di nicchia che si affaccia sul mercato e avrà una giusta vetrina a Torino”.
“Il dipartimento Interventi infrastrutturali – spiega Dario Cartabellotta, direttore dell’assessorato regionale all’Agricoltura – vuole realizzare l’obiettivo, attraverso i referenti dei produttori, nominati uno per ciascun presidio, di guidare gli imprenditori dell’Isola in un processo di aggregazione che li porti a concentrare questa offerta di qualità”.

Marco Volpe