Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 137 del 29/10/2009

L’INAUGURAZIONE In memoria delle vittime di mafia

29 Ottobre 2009
donciotti donciotti

L’INAUGURAZIONE

Inaugurata a San Cipirello (Palermo)  la cantina Centopassi in un bene confiscato. Ogni vino prodotto sarà dedicato ai caduti per mano di Cosa Nostra

In memoria
delle vittime
di mafia

È nata la prima cantina su un bene confiscato alla mafia. Si chiama Centopassi, come la distanza che separava la casa di Peppino Impastato, ucciso dalla mafia nel ´78 a Cinisi (Palermo), dall´abitazione del boss del paese Tano Badalamenti. Il consorzio Sviluppo e Legalità e l´associazione Libera hanno inaugurato martedì 27 ottobre `l´anima vitivinicola delle cooperative sociali´.

Si trova in contrada Don Tomaso, a San Cipirello (Palermo), su un terreno che apparteneva a Giovanni Genovese, considerato il reggente della cosca di San Giuseppe Jato, arrestato nell’aprile 2007. Ogni vino prodotto dall´azienda sarà dedicato a una vittima della mafia.
“Per il prossimo anno è prevista una produzione di circa 300 mila bottiglie – dice Salvatore Martinico, enologo e consulente della cooperativa Placido Rizzotto, che gestirà la cantina -. I nostri vini sono il Placido bianco, ottenuto da catarratto, grillo e chardonnay, vendemmiato manualmente a metà settembre e vinificato a pressatura soffice termoregolata a 16°C, il Placido rosso, fatto con nero d’Avola e syrah, e tre monovitigni: nero d´Avola, catarratto e grillo, dedicati rispettivamente a Peppino Impastato, Pio la Torre e Nicolò Azoti. Abbiamo poi in programma un syrah in purezza e un nero d´Avola superiore affinato in legno”.
“Per ora vendiamo tutto ciò che produciamo, ovvero circa 220 mila bottiglie. Prima di avere la nostra cantina, ci siamo appoggiati ad altre – continua Martinico – Il vino che preferisco è il nero d´Avola, cromatico, esplosivo, con retrogusto fruttato”.
“Non vendiamo solo in Sicilia, ma in varie botteghe italiane – dice don Luigi Ciotti (nella foto), presidente di Libera -. I nostri prodotti hanno una vitamina in più, quella della legalità e della libertà conferita dall´origine delle materie prime, tutte coltivate su terreni confiscati”.
Libera Terra produce anche pasta, olio, miele, legumi e conserva di pomodoro. Con l´apertura della cantina l´associazione può partire dal grappolo d´uva e arrivare alla bottiglia di vino senza appoggiarsi a strutture esterne: secondo don Ciotti, “un passo importante nella lotta ai mafiosi, che, come diceva Falcone, vanno attaccati nel loro punto debole: ricchezza e guadagno”.

Bianca Mazzinghi