Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 184 del 23/09/2010

L’INIZIATIVA/2 Giocare con gli ingredienti

23 Settembre 2010
ingredienti ingredienti

L’INIZIATIVA/2

Michele Caruso, chef del ristorante e patron dell’Hotel Signum di Salina, ama una cucina semplice e predilige il crudo. Le sue ricette su Cronache di Gusto

Giocare
con gli ingredienti

La cucina come improvvisazione nel gioco dei fornelli con un solo elemento al quale non rinunciare mai: la semplicità degli ingredienti e delle preparazioni. Potrebbe riassumersi così la filosofia di Michele Caruso, chef del ristorante e patron dell’Hotel Signum di Salina, ospite della rubrica “Le ricette degli chef” di Cronache di Gusto per le prossime quattro settimane.

“Sono un naturalista – confessa Caruso – amo la semplicità in cucina. Non mi piace far fare agli ingredienti più di una cottura, anzi spesso preferisco i crudi”. Ciò di cui non potrebbe mai far a meno questo chef di sessantatrè anni, di cui venticinque passati in cucina e mai troppo lontano dalla sua amata isola dell’arcipelago delle Eolie, sono i pesti. “Che sia con ingredienti atipici come l’arancia o la scalora o con quelli più tradizionali come il basilico – dice Caruso -, mi piace molto giocare con gli ingredienti del territorio”.
Per la totalità delle erbe in cucina ed anche per alcuni tipi di frutta, come le albicocche o i fichi d’India, quello di “territorialità” è un concetto davvero molto ristretto: l’hotel, infatti, è fornito di un orto i cui frutti vengono sempre impiegati in cucina o offerti ai clienti del resort.
Una caratteristica che rimanda subito all’idea della gestione familiare che caratterizza in effetti il Signum. Da qualche tempo infatti ad affiancare Michele Caruso ci sono i figli Luca, trentenne che si occupa della gestione dell’Hotel, e la giovane ventunenne Martina, che affianca il padre ai fornelli. “Mia figlia – confida Michele Caruso – porta una vena di modernità ai piatti, ma la filosofia e l’amore per la nostra terra e per i nostri prodotti è identico al mio”.

Pi. Zag.