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Scenari

Bar italiani tra crisi e rinascita: il caffè come cartina di tornasole del cambiamento

30 Ottobre 2025
L’espresso, simbolo del caffè italiano L’espresso, simbolo del caffè italiano

Formazione, cultura e valore: per il presidente Borea la ripartenza passa da professionalità e consapevolezza

Il bar, da sempre luogo d’incontro e simbolo di italianità, attraversa una fase di profonda trasformazione. Tra chiusure, margini in calo e qualità altalenante, il settore si trova oggi davanti a un bivio. Lo sostiene Alessandro Borea, presidente dell’Istituto Espresso Italiano (Iei), che richiama il comparto a un confronto aperto in occasione di Iei Connect, in programma il 28 novembre all’Hotel Gallia di Milano.

«Non possiamo negare che il settore stia vivendo un momento difficile» afferma Borea. «Molti locali chiudono e, troppo spesso, il livello del servizio e della preparazione del caffè non rispecchia le aspettative. Ma esistono anche tanti bar che continuano a rappresentare l’eccellenza italiana: luoghi dove l’espresso è ancora un gesto d’arte, curato, riconoscibile, servito con competenza e passione».

Proprio da questi esempi, spiega Borea, passa la ripartenza. L’Istituto Espresso Italiano intende valorizzare chi lavora con professionalità e qualità, sostenendo al tempo stesso la crescita delle caffetterie classiche e delle specialty coffee, realtà che stanno ridefinendo l’esperienza del caffè attraverso ricerca, formazione e sperimentazione. «Sono spesso locali a conduzione familiare, veri custodi della tradizione e motore del settore. Meritano attenzione e supporto, anche per il loro ruolo nel diffondere la cultura del caffè italiano nel mondo».

Un altro tema cruciale è quello del valore economico della tazzina. L’Italia resta il Paese dove il prezzo medio dell’espresso è tra i più bassi al mondo, con inevitabili ricadute sull’intera filiera. «Occorre ridare dignità al prezzo del caffè» sottolinea Borea. «Il consumatore deve essere messo nelle condizioni di riconoscere la qualità e di pagarla il giusto. Per questo investiamo nella formazione, nella cultura e in progetti come i Baristi Ambassadors, che mirano a colmare il divario tra tradizione e innovazione».

Infine, il nodo del comodato d’uso delle macchine professionali, spesso considerato una zavorra per la qualità. Borea invita a cambiare prospettiva: «Non è realistico eliminarlo, ma possiamo farlo diventare un’occasione di crescita, se torrefazioni e baristi continuano a lavorare insieme su miscele di alto livello».

Il 28 novembre, IEI Connect riunirà produttori, baristi, torrefattori e operatori per riflettere sull’evoluzione del bar italiano e sul ruolo dell’ospitalità come leva competitiva. Un appuntamento per fare il punto su un mondo che, tra difficoltà e rinascita, continua a rappresentare una parte essenziale dell’identità italiana.