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Scenari

Calo delle importazioni di vini sfusi e imbottigliati, in volata spumanti e frizzanti, i dati di Wine Monitor

30 Luglio 2014
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Aumenta l'export del vino italiano in Scandinavia e Norvegia

Rallentano le importazioni di vino a livello mondiale.

Cala il valore complessivo, del 3,9%, ma si mantengono stabili i volumi. Ecco il quadro che primo semestre dipinto da Wine Monitor di Nomisma. L'analisi prende come riferimento i primi 20 mercati del vino. Guardando alle singole tipologie di vino, spiega Denis Pantini, direttore dell'Area Agroalimentare di Nomisma, “i cali più rilevanti in questo primo semestre riguardano i vini sfusi e i fermi imbottigliati, mentre per gli spumanti e frizzanti la crescita non sembra essersi fermata”.

Le quantità di vino commercializzate a livello mondiale sono state le più basse dell'ultimo triennio, precisa il rapporto. Mentre i tassi di crescita “al primo semestre di ogni anno in questo arco di tempo sono passati dal +8,5% del 2011 al +0,4% del 2013: insomma, una sorta di rallentamento, spiega la nota, che dopo le corse all'import degli anni passati sembra quasi fisiologico.

Tra i diversi Paesi, “i cali principali riguardano la Cina (-15%), il Canada (-12%), la Svizzera (-9%) e la Germania (-8%). Per quanto riguarda gli Stati Uniti la variazione è ridotta, mentre Giappone, Norvegia e Brasile all'opposto mettono a segno crescite anche a doppia cifra”.

L'Italia, cresce in Scandinavia e del 15% in Norvegia, grazie al successo di spumanti e vini in bag in box. Subisce, invece,  una riduzione nell'export in Germania (-10% in valore) e Canada (-12%), tiene sostanzialmente negli Stati Uniti. Buone le performance nel Regno Unito (+9%), in Giappone (+12%).