L’Italia ce l’ha fatta! La Cucina Italiana (e le maiuscole non sono più a caso) ha ottenuto oggi il riconoscimento dell’Unesco. Adesso fa parte dei Patrimoni Immateriali dell’Umanità, lista di 788 tradizioni viventi, fra cui vantiamo già la Dieta Mediterranea e l’Arte del Pizzaiolo Napoletano. Tutto è avvenuto nel giro di pochi minuti a New Delhi, dove era riunito il Comitato Intergovernativo, che doveva sciogliere le riserve sul lungo iter intrapreso.
Era infatti dal marzo 2023, quando i ministeri italiani dell’agricoltura e della cultura hanno avanzato la candidatura, che ferveva il dibattito. Dopo il primo sì lo scorso novembre, quando era arrivata la valutazione preliminare favorevole sul dossier presentato dal costituzionalista Pier Luigi Petrillo e dallo storico dell’alimentazione Massimo Montanari, c’era grande attesa per la decisione finale, accolta con giubilo da Maddalena Fossati, agit-prop dell’iniziativa nonché direttrice di un mensile che non a caso si intitola “La Cucina Italiana”. Entriamo così in un club che già comprende il pasto gastronomico dei francesi (2010), la cucina tradizionale messicana (ancora 2010), la pratica coreana di preparare e condividere il kimchi (2013) e la cucina tradizionale giapponese (ancora 2013).