Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Scenari

Dazi Usa, Cia: quarto mese di calo per l’export agroalimentare. Persi finora 282 milioni

15 Novembre 2025
Una sirena d'allarme sui dazi Usa da parte di Cia Una sirena d'allarme sui dazi Usa da parte di Cia

A settembre -11% e quarto mese consecutivo di calo: bruciati 282 milioni tra giugno e settembre

Nuovo duro colpo per l’agroalimentare italiano sul mercato statunitense. A settembre, l’export registra un calo dell’11%, segnando il quarto mese consecutivo di flessione. Lo rileva l’Ufficio Studi di Cia-Agricoltori Italiani, sulla base dei dati Istat, confermando come i dazi Usa continuino a frenare un lungo ciclo di crescita che aveva sostenuto il Made in Italy oltreoceano.

In termini assoluti, tra giugno e settembre 2025, l’Italia ha perso 282 milioni di euro di prodotti agroalimentari rispetto allo stesso periodo del 2024. Una frenata che pesa anche sul bilancio annuale: nei primi nove mesi del 2025, l’export verso gli Usa segna un -1,2%, invertendo il +4% dello stesso periodo dell’anno precedente. La spinta positiva di inizio anno non è bastata a compensare l’impatto dei nuovi dazi, che hanno rallentato bruscamente le vendite estive.

“Questi numeri non sono un campanello d’allarme, sono una sirena”, avverte il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini. “Le nostre imprese affrontano una pressione crescente che mette a rischio competitività, margini e programmazione. Servono interventi rapidi e negoziati chiari per proteggere anni di lavoro e la presenza costruita con fatica sul mercato americano”.

Secondo Cia, la situazione richiede strategie immediate per tutelare le aziende italiane e garantire continuità alle esportazioni, evitando che il calo diventi strutturale. Tra i prodotti più colpiti ci sono vini, formaggi e conserve, simboli del Made in Italy più apprezzati dagli americani.

Il quadro disegnato dall’Ufficio Studi evidenzia come l’Italia debba agire ora, prima che i dazi compromettano in modo irreversibile il rapporto commerciale con uno dei mercati più importanti per l’agroalimentare nazionale.