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Scenari

Doc Monreale, si cambia: si passa da 11 a 3 vitigni. “Così daremo valore al territorio”

18 Agosto 2023
Un vigneto della Doc Monreale Un vigneto della Doc Monreale

È una svolta per una piccola Denominazione dalle grandi prospettive. C’è l’approvazione definitiva ad alcune modifiche della Doc Monreale, si attende solo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. La novità è quella dei vitigni ammessi: passano da 11 a 5, anzi per meglio dire da 11 a 3 perché 2 vitigni sono consentiti solo in blend. Spazio così al Monreale Bianco che potrà essere Catarratto al 100% o minimo 60% in blend con l’Insolia, spazio al Monreale Rosso che potrà essere Perricone al 100% o minimo 60% in blend con il Nero d’Avola e spazio al Monreale Syrah in purezza. Ammessa anche la possibilità di fare rosati sempre col solo Perricone o col Syrah. Ed anche, per i soli rossi, la Riserva con almeno 24 mesi di affinamento. L’idea di fondo è quella di verticalizzare la produzione di vino puntando tutto sui vitigni autoctoni più identitari del territorio, più il Syrah che ormai è un’uva d’adozione in questa parte della Sicilia. Niente più Chardonnay o Cabernet Sauvignon per citare due vitigni molto diffusi in zona e niente più, per esempio, Grillo che potrà essere prodotto comunque come Doc Sicilia.

Contento Mario Di Lorenzo, presidente del Consorzio Doc Monreale. “Più che un punto di arrivo è un punto di passaggio. È stata lunga per arrivare a questo risultato. Prima tanto tempo per trovare un accordo tra noi, poi le vicissitudini burocratiche ma alla fine ce l’abbiamo fatta. Queste modifiche potranno essere un supporto importante per dare valore al territorio. Il nome Monreale è già di suo famoso nel mondo, noi dobbiamo contribuire a far conoscere il vino. Abbiamo tutti una grande opportunità. Prossimo obiettivo? Chiederemo l’erga omnes”. Numeri alla mano le prospettive ci sono tutte. Ad oggi dieci soci, 90 ettari rivendicati, un territorio che tocca quasi una decina di comuni, tutti in provincia di Palermo, 100 mila bottiglie nel 2022 che già nel 2023 potrebbero diventare oltre 250 mila. E la tendenza sarà quella di una crescita significativa. Sempre che si sappia fare un puntuale gioco di squadra.