Non è solo una bevanda, ma un gesto che accompagna le giornate, una pausa che diventa incontro, un rito capace di tenere insieme comunità grandi e piccole. In Italia il caffè è questo: molto più di una tazzina.
Il 1° ottobre, in occasione della Giornata Internazionale del Caffè, la FIPE-Confcommercio ricorda quanto il bar rappresenti il cuore pulsante di questo rito tutto italiano. Sono circa 140 mila i bar disseminati lungo la penisola, dai centri storici alle periferie urbane, fino ai borghi più remoti. Qui, ogni anno, vengono serviti 6 miliardi di espressi, rendendo il caffè un simbolo condiviso della vita quotidiana nazionale.
Ma il bar non è soltanto un luogo di consumo. È un presidio sociale, uno spazio di accoglienza, servizio e qualità. «È tempo di concentrarci sui valori – osserva Aldo Mario Cursano, vicepresidente vicario di FIPE-Confcommercio – anziché sulle polemiche legate al prezzo. Ogni espresso porta con sé una miscela, un servizio, un ambiente: ridurre tutto a un numero significa sminuirne la ricchezza».
Il dato resta comunque significativo: nonostante l’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia, il prezzo medio di una tazzina in Italia è di circa 1,20 euro, il più basso d’Europa.
In questa giornata, l’invito è a ritrovare nel caffè non soltanto un’abitudine, ma il simbolo di una socialità fatta di gesti semplici e condivisi, che raccontano una filiera di competenze e di lavoro lunga e preziosa. Perché in ogni espresso, al bar, c’è molto più che un sorso di energia: c’è una parte viva dell’identità italiana.