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Scenari

Olio in Sicilia, le Dop crescono: “Ora interesse dei mercati esteri e dei consumatori”

20 Aprile 2018
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(Manfredi Barbera)

di Manuela Zanni

Sebbene in Sicilia, la coltivazione dell’olivo si estenda per quasi tutta l’isola, solo alcune aree si distinguono per la rilevanza della coltura e per le peculiarità dell’olio, che sono tutelate e valorizzate dalle Denominazioni d’Origine.

Nello specifico le Dop riconosciute all’olio extravergine d’oliva siciliano sono: la Dop “Monti Iblei”, la Dop “Valli Trapanesi”, la Dop “Val di Mazara, la Dop “Monte Etna”, la Dop “Valle del Belice” e la Dop “Valdemone”. Abbiamo incontrato Manfredi Barbera dei Premiati Oleifici Barbera per conoscere lo stato dell'arte delle Dop in Sicilia in quanto membro del direttivo del Consorzio della Filiera Olivicola (Cofiol) “Il trend del momento è la crescita esponenziale delle Dop e del settore oleario biologico, entrambi gli ambiti curati con particolare attenzione sia dal Cofiol che dalla nostra azienda. Non a caso a parlare sono anche i numeri che vedono il passaggio dallo 0, 01 % di oli Dop e biologici ad un 5% sul totale delle vendite – spiega Manfredi Barbera – Il merito è sicuramente dovuto, da una parte, alle ultime manovre legislative che con l'obbligo dell'etichettatura consentono una maggiore consapevolezza da parte dei consumatori, dall'altra alla possibilità di mettere in rete tutte le informazioni necessarie per ottenere le certificazioni e per diffondere la cultura dell' olio di qualità”.

Non è un caso dunque che sia stato firmato un accordo importante dai Premiati Oleifici Barbera con il Gruppo Edeka che è la più grande azienda tedesca di supermercati che attualmente possiede il 26% del mercato per 100.000 bottiglie da mezzo litro di olio Igp Sicilia. Sempre in questi questi giorni sono state messe in commercio 150.000 bottiglie di olio 100% italiano blend di biancolilla (75%) e coratina (25%) certificato con etichetta del pastificio Garofalo di Napoli con cui è stato siglato un accordo. Questa è la prova che, nonostante i mercati esteri come Germania, Svezia, Austria e Giappone siano più preparati, disposti e sensibili alla cultura oleicola, anche in Italia, nonostante il potere d'acquisto sia inferiore, la richiesta dell'olio di qualità sia in continua crescita.