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Scenari

La pizza fritta arriva a Catania: Lele Scandurra e Marco Timpanaro danno vita a “Friggitoria Popolare”

19 Aprile 2024
Lele Scandurra e Marco Timpanaro Lele Scandurra e Marco Timpanaro

La pizza fritta napoletana arriva a Catania e si tinge dei colori della Sicilia. Lele Scandurra patron e pizzaiolo de L’Evoluzione, la pizzeria di via Quintino Sella a Catania apre un nuovo locale insieme a Marco Timpanaro, ideatore di Scirocco Sicilian Fish Lab (Piazza Alonzo di Benedetto e aeroporto Fontanarossa), lo street food a base di pesce nel capoluogo etneo. Così dalla specializzazione nei fritti di uno e dall’arte della pizza dell’altro nasce “Friggitoria Popolare”, un locale “temporary” all’interno del mercato ittico di Catania. 

Aprirà il 23 aprile (per le prime due settimane con una formula ristretta all’orario di pranzo) e fino al 31 ottobre dalle 10:00 alle 23:00 allieterà pranzi e cene di turisti e locali. “L’obiettivo – ci racconta Marco Timpararo – è quello di divertirci. Vediamo come andrà e poi decideremo se continuare”. 

Lo stampo rimane quello di uno street food con cucina a vista e circa 30 posti a sedere. “Io e Lele – continua Timpanaro – ci conosciamo da un paio di anni ma dopo aver partecipato a un evento insieme abbiamo deciso di unirci”.

Sarà un format centrato sulla pizza fritta ma sono presenti nel menu anche altre “stuzzicherie” come la frittatina di pasta alla norma, le crocchette provola e patate, i fiori di zucca ripieni con Tuma e acciughe. Rigorosamente fritti. I prezzi degli antipasti vanno dai 2,50 euro ai 5 euro. 

E poi la grande protagonista: la pizza fritta. “Friggitoria Popolare – ci racconta Lele Scandurra – nasce da ingredienti del popolo e del territorio, poveri e genuini ma di qualità”. Due versioni di pizza, una chiusa (la classica) e una aperta con la frittura dell’impasto e gli ingredienti a crudo. Dalla classica provola e pomodoro chiusa a quella aperta con pomodoro, stracciatella, pomodorini semi dry e basilico. Le classiche e più semplici costano 5 euro, le più particolari arrivano a 9 euro. È il caso della pizza aperta baccalà, cicoria, olive nere e gelsi neri ma anche di quella chiusa alla parmigiana di pesce spada. “Vogliamo ‘sicilianizzare’ la pizza fritta napoletana dando un tocco di catanesità”, dice Scandurra. 

Verrà utilizzata la farina Petra Molino Quaglia e sarà proposta la pizza con l’impasto classico. Altri due impasti si alterneranno tra loro: da un lato i grani antichi siciliani, dall’altro malto tostato. “Si parte però – dice ancora Scandurra – dall’impasto che ho appreso da mia zia: semola di grano duro e base di farina bianca. La tradizione mixata alla contemporaneità”. 

Il temporary street food ha anche diverse alternative vegane con tre pizze fritte tra cui scegliere. C’è la “verdure del mercato” con ortaggi del giorno, olive, pomodorini e mozzarisella, la margherita aperta e quella con mortadella vegetale, mozzarisella e pistacchio di Bronte. 

L’olio utilizzato per la frittura arriva dall’Oleificio Zucchi mentre nel locale saranno presenti frigoriferi innovativi che permetteranno lievitazioni controllate. Al locale si alterneranno Scandurra, Timpanaro e i loro più stretti collaboratori. “Abbiamo fatto tantissime prove e ora siamo pronti. Vorremmo tanto che questo format fosse apprezzato non solo dai turisti ma anche dai catanesi. Sarà un’esperienza divertente e speriamo di poter continuare anche dopo la stagione estiva a lavorare insieme”.