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Scenari

Rallo (Assovini): ora nasca un consorzio della Doc Sicilia

10 Ottobre 2011
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«La Doc ci darà l’opportunità di valorizzare la produzione siciliana sotto diversi punti di vista.

Uno su tutti: la qualità sarà maggiore, basti pensare per esempio che per fregiasi della Doc i vini dovranno essere ottenuti da rese (uva prodotta per ettaro di vigneto) inferiori rispetto a quanto avveniva con la ‘Igt Sicilia’». Lo ha detto il presidente di Assovini Sicilia Antonio Rallo (nella foto), commentando l’avvio della Doc Sicilia, che partirà ufficialmente con la prossima vendemmia così come anticipato nei giorni scorsi da Cronache di Gusto.

«Il consumatore, inoltre – prosegue – sarà ancora più tutelato in quanto con l’entrata a pieno regime delle Dop, i controlli sui vini saranno raddoppiati e avverranno prima e dopo l’imbottigliamento. Dal punto di visto del marketing e delle chance commerciali, poter puntare tutti sul brand Sicilia ci permetterà di essere più facilmente riconoscibili e quindi appetibili agli occhi del consumatore straniero che altrimenti avrebbe difficoltà a riconoscere Doc collegate a piccole realtà dai nomi che, soprattutto all’estero, possono non significare nulla per il consumatore».

Un altro vantaggio della Doc Sicilia, secondo Rallo, è «offrire il vantaggio di poter accedere con più facilità ai fondi che l’Unione Europea mette a disposizione per la promozione attraverso la Ocm Vino (Organizzazione comunitaria del mercato) l’importante è che i soldi si spendano bene». «Tra le prime iniziative quindi – conclude Rallo – c’è quella di accompagnare gli associati verso l’adesione di questo nuovo quadro normativo e di collaborare con tutti gli altri soggetti della scena produttiva per la costituzione di un Consorzio che gestisca la Doc Sicilia».