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Scenari

Silvana Ballotta (Business Strategy): “Ben venga la reprimenda della Corte dei Conti su fondi Ocm, allontaniamo chi bara, ma alcuni ammonimenti ingiusti”

02 Luglio 2014
London_International_Wine_Fair_2009 London_International_Wine_Fair_2009

Chi si occupa di internazionalizzazione e chi conosce bene i mercati esteri commenta così quanto detto dalla Corte dei Conti Ue che ha definito le azioni adottate nei bandi Ocm Promozione “non  efficienti”.

“Ben venga la reprimenda della Corte dei Conti Ue – ha dichiarato Silvana Ballotta, Ceo di Business Strategies – azienda fiorentina che favorisce i processi di internazionalizzazione di circa 400 imprese del vino italiano –  se serve a migliorare le azioni di promozione del nostro vino. Ma se certi ammonimenti vanno nella giusta direzione, altri non sembrano francamente condivisibili”.


Silvana Ballotta

“Promozione non significa vendita – ha proseguito Ballotta – la promozione definisce un quadro di azioni molto più complesse. Non si comprende quindi perché dovremmo lasciar perdere mercati come quello statunitense, dove c’è ancora molto da fare sul piano della conoscenza, del consolidamento dell’immagine, della distinzione rispetto alle ‘cattive copie’ e – argomento molto caro al Legislatore europeo – della tutela delle denominazioni. Né si riesce a condividere la puntualizzazione sul fatto che alcuni mercati non siano cresciuti: in piena crisi internazionale c’è piuttosto da rallegrarsi che si sia riusciti a mantenere le posizioni e a non deprimere il valore del nostro vino anche grazie all’attività messa in campo con Ocm Promozione, con un impiego dei fondi quasi totale nelle nostre principali regioni”. 

Per il Ceo di Business Strategies: “Nel testo della Corte ci sono però diversi passaggi condivisibili, cui il nostro dicastero dovrebbe fare maggiore riferimento. Penso allo ‘svilimento’ delle spese di monitoraggio – azione considerata fondamentale dall’organismo di controllo – che nei nuovi bandi sono state accorpate a quelle amministrative e ai costi di personale e quotate tutte assieme il 4% del totale dei costi effettivi, quando nelle annualità precedenti la misura valeva, da sola, il 3%. Anche sul vizio di non considerare l’incentivo per quello che è ma un ‘aiutino’ sulle spese generali – ha concluso Ballotta – lo condivido pienamente: aumentiamo i controlli e allontaniamo chi bara”.