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Scenari

Vendemmia 2014, il Collio anticipa

30 Luglio 2014
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Damijan Podversic, Roberto Picéch, Dario Raccaro

Ha smesso di piovere da poche ore. 

Sul Collio ritorna il sole che, stando alle previsioni meteo,  splenderà nei prossimi giorni. E' tregua maltempo, almeno in questo angolo di nord est. Altrove le nuvole non sembrano avere l'intenzione di diradarsi su gran parte dei territori vinicoli del Bel Paese. Temporali e cielo nero indugiano su Toscana, Emilia Romagna, in tutto il centro Italia e minacciano anche la Puglia.
 
 E mentre la perturbazione si sposta lentamente, tornano a respirare i produttori del salotto enologico del Friuli, i quali hanno dovuto rimboccarsi le maniche più degli altri anni e faticare quasi il doppio tra i filari. Soprattutto i piccoli produttori, che non ricorrono a trattamenti e diserbanti, i più vulnerabili ai rischi portati dal maltempo e dai fenomeni climatici estremi. Abbiamo sentito alcuni di loro in merito a questa annata che sta regalando una estate problematica, chiesto aspettative e previsioni sulla vendemmia.
 
Damjian Podversic, conclamato come l’esponente del vino naturale friulano, firma 28mila bottiglie, non si pronuncia “perché la partita si giocherà tutta nei prossimi trenta, sessanta giorni”. In questi giorni è impegnato in vigna a diradare, normalmente toglie più del cinquanta percento dei grappoli. “Questa è un’annata caratterizzata da tanta piovosità – ci dice – e come abbiamo potuto appurare tutti, non certo in linea con la stagione. Posso dire che noi per 356 giorni l’anno lavoriamo per dare il massimo. Poi ci vuole anche la capacità di rispondere alle condizioni in cui ti mette l’annata di volta in volta”.
 
Roberto Picéch, produttore a Cormòns che ha scelto i piccoli numeri e la strada del naturale, mette in commercio  30mila bottiglie e coltiva sette ettari di vigneto, conferma quanto detto da Podversic. “Si dovrà fare più volte pulizia dei grappoli, e sono costretto ad intervenire manualmente, come del resto facciamo tutti gli anni, dato che non uso botritici” . Sul rating dell’annata le aspettative non sono alte. “Non sarà certo una grande o buona annata. Abbiamo ancora dei margini, se ad agosto farà bel tempo”.
 
Per Dario Raccaro, altro grande nome di Cormòns, il produttore che rappresenta parte della storia dei Colli Orientali,  la 2014 è una di quelle annate che mette sul banco di prova la capacità del produttore di interpretare ciò che la natura gli mette davanti. “Certo quando c’è il sole questo aiuta. Sicuramente possiamo aspettarci vini più fini ed eleganti e con meno struttura, altamente personalizzati dal produttore. Però non la definirei più complicata di altre, anche se difficile. Il problema è il mercato, che deve essere capace di recepire vini che rispecchiano l'annata. Non può aspettarsi sempre gli stessi parametri qualitativi. Noi che puntiamo sulle uve, su quello che ci dà la natura, per forza di cose proponiamo vini differenziati. Ricordiamoci che la capacità dell’artigiano è quella di sapersi adattare, di saper sopportare la fatica. Il mercato dovrebbe capire questo”.

Manuela Laiacona