Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Scenari

Vino e salute, “l’Irlanda sbaglia”. E l’enoturismo è “fondamentale”

03 Aprile 2023
Orazio Schillaci, Daniela Santanchè e Adolfo Urso Orazio Schillaci, Daniela Santanchè e Adolfo Urso

Tris di ministri stamattina al PalaExpo per l’incontro organizzato dal ministero dell’agricoltura dal titolo “Il vino: salute, imprese e turismo”. Sul palco ci sono Daniela Santanchè (turismo), Orazio Schillaci (salute) e Adolfo Urso (imprese e Made in Italy). Obiettivo, fare il punto della situazione del mondo enologico e di come il governo intenda affrontare alcune questioni spinose. Comincia il ministro della Salute Schillaci e l’argomento non può che essere quello sulle etichette “Health warning” proposto dal governo dell’Irlanda. Schillaci ha fornito qualche numero: in Irlanda 150 mila persone, su una popolazione di poco più di 5 milioni, soffre di dipendenze da alcol. E il 66 per cento degli irlandesi ha problemi di alcol in generale. “Quindi il fenomeno rappresenta un problema di tipo sociale, ma anche politico – ha detto il ministro – Un fenomeno che interessa soprattutto i superalcolici”. In Italia, dai dati forniti dallo stesso ministro, non c’è stato un incremento dei consumi di vino e birra, ma, seppur in percentuale minima, di superalcolici: “Il vino, e lo dico con certezza, se assunto con responsabilità ha effetti benefici sulla nostra salute – dice Schillaci – per via delle sue caratteristiche antiossidanti. Benefici soprattutto sul nostro sistema cardiovascolare. E soprattutto se abbinato alla Dieta mediterranea. Ma serve educare i giovani a delle scelte consapevoli”.

"Enoturismo settore fondamentale"

Il capitolo turismo è affidato al ministro Daniela Santanchè: “Enoturismo è settore fondamentale che può fare la differenza – dice il ministro – Vi cito un dato: nella scorsa campagna vendemmiale, oltre 10 milioni di persone hanno vissuto esperienze enoturistiche. Perché ormai il turismo, per la stragrande maggioranza è questo: vivere delle esperienze”. In Italia però non sono tutte rose e fiori: “Da noi c’è un problema grandissimo che si chiama stagionalità – dice la Santanchè – E poi non siamo sempre bravissimi a mettere a reddito i nostri patrimoni . Ma abbiamo grandissime eccellenze enogastronomiche. La questione? Bisogna fare rete, o sistema. Perché mettendo tutte insieme queste esperienze, sono certa che le cose cambierebbero. Serve una programmazione efficace e un diverso tipo di comunicazione, che non deve essere frammentata, ma sempre sotto il “cappello” Italia”. E a proposito di mettere tutte le eccellenze enoturistiche in un contenitore a breve, come annuncia lo stesso ministro, sarà rilasciato il sito Italia.it in cui le aziende potranno inserire i loro eventi.

Arriva la legge-quadro sul Made in Italy

“Nel nostro paese ci sono 1 milione e 33 mila aziende agricole. Di queste oltre 255 mila sono vitivinicole. “E’ vero che abbiamo perso ettari di vigneto – dice il ministro Urso – ma ci abbiamo guadagnato in qualità e soprattutto valore delle nostre produzioni. Negli ultimi 20 anni il “Made in Italy” è diventato nel mondo un marchio di estrema sicurezza per il consumatore. Le tre “A” delle nostre eccellenze sono alimentare, abbigliamento e arredo. E in testa all’alimentare c’è senza dubbio il vino”. Poi il ministro Urso fa due annunci. Il primo è l’insediamento di un tavolo dell’industria dell’agroalimentare italiana, “per sviluppare una politica specifica”. Ed, entro la fine del mese, verrà approvata una sorta di legge-quadro, come l’ha definita lo stesso Urso, sul Made in Italy. Saranno tre i capitoli: uno dedicato alla competenze e alla formazione; uno per le risorse finanziarie; infine, l’ultimo per il contrasto alla contraffazione (la questione dell’italian sounding).