Ci troviamo a Solicchiata, frazione di Castiglione di Sicilia situata nel cuore del versante Nord dell’Etna. La storia di Cantoneri ha inizio nel 1997, anno in cui Carmelo Assennato e Rosa Ciancitto acquistano una villa rustica circondata da un terreno con un antico vigneto conosciuto come “Tenuta della Dainara”. Più tardi, nel 2011, ha inizio un progetto che prevede l’espansione della superficie vitata e il recupero dei vecchi impianti: nasce così l’attuale azienda che con l’annata 2020 realizza il suo primo imbottigliamento. Il nome Cantoneri deriva da quello di una tenuta dell’Ennese appartenuta ad un antenato della famiglia Assennato e ai suoi tre fratelli, nota come “Terra dei quattro cantuneri”. La proprietà oggi si estende per circa 22 ettari, di cui 11 di vigneti, distribuiti tra le contrade Pontale Palino (la porzione più grande), Crasà e Imboscamento, ad altitudini comprese tra 650 e 700 metri sul livello del mare, non lontano dal centro abitato di Solicchiata. E’ previsto un ampliamento che nel giro di 5-6 anni dovrebbe portare a 15 gli ettari vitati.
Ad occuparsi delle attività aziendali sono il giovane Alberto Assennato e la madre Rosa, mentre papà Carmelo, avvocato, segue principalmente la parte amministrativa. La filosofia produttiva si fonda su un punto molto preciso: la ricerca di pulizia, territorialità e longevità nei vini. Fondamentale la collaborazione di Salvo Giuffrida, stimato professionista con una profonda conoscenza del territorio, che segue sia la parte agronomica che quella enologica. Al momento sono tre le referenze in commercio, un Etna Rosso, un Etna Bianco e un Orange, per un totale di 15 mila bottiglie. Presto arriveranno altre due etichette, un Etna Rosso da vigne di oltre 80 anni e un Orange affinato 5 anni in bottiglia. Entrambe saranno denominate “Bene di famiglia”, nome che è una dedica al nonno paterno di Alberto e fa riferimento proprio ad un romanzo scritto da lui.
Abbiamo degustato l’annata 2021 dell’Etna Bianco Doc Tenuta della Dainara, un vino davvero buono che è un eloquente biglietto da visita per quest’azienda presente sul mercato da pochi anni. E’ fatto con uve Carricante in purezza, frutto di vigneti in parte ad alberello etneo ed in parte a controspalliera con potatura a guyot, situati in contrada Pontale Palino a Solicchiata, ad un’altitudine di circa 650 metri sul livello del mare. Il suolo di natura vulcanica in quest’area è franco sabbioso con presenza di scheletro. La vendemmia ha luogo intorno a metà settembre. La vinificazione viene eseguita in serbatoi di acciaio inox con fermentazione alcolica a temperatura controllata. Non viene svolta la malolattica. Il vino affina 6-8 mesi in acciaio sulle fecce nobili. E’ infine previsto un lungo riposo in bottiglia che solitamente supera i 2 anni.
Nel calice l’Etna Bianco Tenuta della Dainara 2021 si presenta di colore giallo paglierino, intenso e brillante. Variegato il naso, nel quale sentori di ginestra, mela golden e erbe aromatiche risultano affiancati da una nota agrumata, tenui richiami di zucchero a velo e un tocco di pietra focaia. Un bouquet tipico che si caratterizza per l’armonia e l’intrigante gamma di sfumature. Il sorso è vivo nell’acidità, ben calibrato nella consistenza e dotato di notevole slancio con una progressione ricca di energia che conduce ad un finale lungo e spiccatamente sapido. Agrumato il gusto che è arricchito dal ritorno delle erbe aromatiche al retronaso. Un bianco territoriale che ci fa intravedere interessanti prospettive per la tipologia anche sul versante settentrionale dell’Etna, zona storicamente vocata per la produzione di vini rossi. Bevetelo con i piatti della cucina di mare, dagli antipasti e i primi a base di molluschi e crostacei ai secondi di pesce. Da provare anche con verdure e ortaggi cucinati in vari modi e con diverse tipologie di formaggi freschi.
Rubrica a cura di Salvo Giusino
Cantoneri
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