Tenute Bosco sorge sul versante nord dell’Etna, nel territorio di Castiglione di Sicilia. Il progetto nasce nel 2010, sviluppandosi su due differenti eree vitate, una in contrada Santo Spirito, nelle adiacenze dell’abitato di Passopisciaro, dove troviamo un vecchio vigneto ad alberello con diverse piante ultracentenarie, l’altra in contrada Piano dei Daini a Solicchiata con vigneti più giovani e una moderna cantina. Oggi alla guida dell’azienda c’è Sofia Ponzini, produttrice appassionata e inesauribile. La filosofia produttiva ha un obiettivo molto chiaro: la ricerca di eleganza e territorialità nei vini. Studio agronomico, massima cura della vigna e scrupolosa selezione delle uve sono accompagnate in cantina da vinificazioni condotte con interventi minimali per far sì che la materia prima possa esprimere al meglio le sue caratteristiche. Ogni anno vengono prodotte mediamente 50 mila bottiglie. La gamma di etichette è composta da tre referenze della linea classica Etna Doc, un bianco, un rosato e un rosso, più i due vini di punta denominati Vico, un Etna Rosso dalle vigne prefillossera di contrada Santo Spirito e un Etna Bianco maturato in tonneaux da Carricante in purezza proveniente da Biancavilla, comune del versante sud ovest dell’Etna.
Abbiamo degustato l’annata 2022 dell’Etna Rosato, un vino che a qualche anno dalla vendemmia ci regala piacevoli sensazioni, mostrandosi in splendida forma. E’ fatto con uve Nerello Mascalese di vigneti di circa 30 anni di età, situati a 700 metri sul livello del mare in contrada Piano dei Daini a Solicchiata. In quest’area i terreni di natura vulcanica sono prevalentemente di matrice sabbiosa. I sistemi di allevamento utilizzati sono sia l’alberello che la spalliera, con densità d’impianto di 7 mila ceppi per ettaro. La vendemmia viene effettuata a mano durante la prima decade di ottobre. La vinificazione prevede una veloce macerazione con le bucce in pressa del mosto fiore che, dopo decantazione statica a freddo, viene avviato alla fermentazione che si protrae per almeno 10 giorni alla temperatura controllata di 15-17 gradi centigradi. Seguono 4 mesi di affinamento sulle fecce nobili in serbatoi di acciaio inox e, prima dell’immissione in commercio, minimo 6 mesi di riposo in bottiglia.
Il colore che osserviamo nel calice dopo aver versato questo vino è un rosa buccia di cipolla con riflessi aranciati. Fine il naso, nel quale sentori di piccoli frutti rossi appena maturi si combinano con intense note di agrumi come lime e pompelmo rosa, arricchendosi infine di un tocco floreale. Il sorso è freschissimo, scattante, ben calibrato nella struttura, salino e molto lungo, con un gusto prevalentemente agrumato. Intrigante la tensione acido-sapida che regala una bevibilità non comune. C’è il vulcano, ma c’è anche la montagna in questo ottimo rosato che, non a caso, è tra i più apprezzati della denominazione. Da sottolineare anche la grande la versatilità negli abbinamenti: si va dai gamberi marinati, gli spaghetti allo scoglio e le fritture di pesce alle pietanze a base di verdure e ortaggi, i risotti, le zuppe e diverse tipologie di formaggi freschi. In realtà questi sono alcuni esempi poiché la lista potrebbe essere quasi infinita.
Rubrica a cura di Salvo Giusino
Tenute Bosco
Sp 64, contrada Piano dei Daini – Solicchiata
Castiglione di Sicilia (Ct)
T.- 349 4543911
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www.tenutebosco.com