Carpineto, azienda toscana tra le più conosciute, fu fondata nel 1967 da Giovanni Carlo Sacchet e Antonio Mario Zaccheo con il preciso obiettivo di produrre un Chianti Classico di alta qualità in grado di conquistarsi uno spazio nei mercati di tutto il mondo. Da allora questa filosofia rivolta al raggiungimento di grandi risultati è stata il motore di tutte le attività e ha fatto sì che Carpineto potesse diventare un nome importante con un’ampia gamma di etichette di indiscusso valore tra le quali spiccano i rossi provenienti dalle più prestigiose denominazioni toscane: Chianti Classico, Brunello di Montalcino e Vino Nobile di Montepulciano. Gli ettari vitati dai 20 iniziali oggi sono diventati più di 200, divisi in cinque tenute localizzate in diverse aree e denominate Appodiati: Dudda, frazione di Greve in Chianti, Gaville, frazione di Figline e Incisa Valdarno, Montalcino, Montepulciano e Gavorrano in Maremma.
Grande importanza viene data alla sostenibilità ambientale, massimizzata con la cura dei dettagli in tutte le fasi produttive. Si pratica un’agricoltura di precisione che si avvale di tecniche all’avanguardia, la cantina produce energia da fonti rinnovabili in quantità superiore al proprio fabbisogno, le nuove strutture sono state costruite con materiali per la bioedilizia, seguendo criteri di ecocompatibilità ed è stato progressivamente alleggerito il peso delle bottiglie che sono passate da 420 a 360 grammi. Un altro elemento distintivo di Carpineto è la continuità nella gestione familiare che ora vede in azienda i componenti della terza generazione a dimostrazione di quanto possano essere forti la passione e la volontà di portare avanti un grande progetto. Ogni anno vengono prodotte più di 3 milioni e mezzo di bottiglie, costituite per oltre il 90 per cento da vini rossi. Rilevante la quota di export che raggiunge il 92 per cento con 70 paesi coinvolti. Attualmente i mercati più importanti sono Canada, Stati Uniti, Italia, Svizzera, Germania, Australia, Norvegia e Regno Unito.
Abbiamo degustato il Farnito Chardonnay Brut, uno spumante che non passa certo inosservato grazie alla particolare forma allungata della sua bottiglia alta ben 40 centimetri. Risultato di una lunga selezione, viene prodotto in quantità molto limitate. E’ ottenuto da diverse basi fatte con Chardonnay cento per cento e provenienti da varie annate (le più vecchie maturate in barili di rovere). Per la spumantizzazione, eseguita in autoclave secondo il metodo Charmat lungo, si utilizza un ceppo specifico di lieviti, selezionato e prodotto dall’azienda. La presa di spuma viene innescata da un pied de cuve e, successivamente, la fermentazione procede molto lentamente a bassa temperatura. L’affinamento si protrae per un lungo periodo, durante il quale il vino viene sottoposto a numerose agitazioni che favoriscono la cessione delle sostanze aromatiche da parte dei lieviti.
Nel calice il Farnito Chardonnay Brut si presenta di colore giallo paglierino con un perlage fine e persistente. Fresco e spontaneo il profilo olfattivo, caratterizzato da sentori di mela Golden e melone bianco che vengono impreziositi da un tocco floreale e da una nota dolce che ricorda lo zucchero vanigliato. Il sorso, ben calibrato nella struttura e regolare nella successione delle sensazioni tattili e gustative, risulta bilanciato tra la buona acidità e una delicata morbidezza. Abbastanza lungo il finale su note fruttate più una punta di agrume. E’ uno spumante che regala piacevolezza immediata grazie al gusto intenso e armonico che si combina con un ottimo equilibrio e un corpo snello che lo rendono facile da bere. Può essere abbinato ad antipasti e primi piatti leggeri della cucina di mare, carni bianche, risotti e vellutate di verdure. Da provare anche con diversi tipi di formaggi.
Rubrica a cura di Salvo Giusino
Carpineto
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