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Vino e dintorni

I grandi chef incontrano 25 vini iconici dei Domaines Paul Mas: l’evento a Parigi

16 Luglio 2025
Cordon Bleu Hôtel – I vini in degustazione Cordon Bleu Hôtel – I vini in degustazione

Per il 25° anniversario di conduzione del Domaines Paul Mas, Jean Claude Mas ha pensato di fare un viaggio dalla sua Languedoc verso i cinque continenti.

Un viaggio enogastronomico tenutosi al Cordon Bleu Hôtel de la Marine di Parigi nella famosissima Place de la Concorde, dove i piatti provenienti da tutto il mondo, di 25 grandi chef dell’ École Cordon Bleu, hanno incontrato 25 vini iconici dei Domaines Paul Mas, il pioniere della “Nuova Languedoc”.

Per celebrare l’evento, una giuria selezionata di giornalisti internazionali, è stata invitata ad un vero e proprio tour culinario mondiale, nel cuore dell’Hôtel de la Marine, un luogo iconico che ha visto il passaggio di tanti Chef rinomati.

Gli “Appartements de Madame”, che ora ospitano il rinomato Istituto di Arti Culinarie e Gestione dell’Hotellerie Le Cordon Bleu, hanno offerto la cornice perfetta per questa celebrazione della creatività culinaria. Il pranzo a buffet per l’anniversario è stato preparato da Julien Gonzales, chef del Côté Mas (premiato con un Bib Gourmand dalla Guida Michelin 2025) che è stato anche l’autore del buonissimo dessert finale, insieme agli chef del Le Cordon Bleu, guidati da Fabrice Daniel (Vicedirettore delle Arti Culinarie del Le Cordon Bleu Paris).

La regia di tutto l’evento, è stata curato dalla moglie di Jean Claude, Alexandra, che con la sua discreta presenza, e con la classe che la contraddistingue, ha reso unico l’evento.

Una vera festa per il palato in questa rinomata scuola che ha formato alcuni dei più grandi nomi della cucina e della pasticceria mondiale. All’alba degli anni 2000, dopo una prima carriera internazionale, Jean-Claude Mas ha lanciato la sua avventura vitivinicola. Venticinque anni dopo, dirige 17 tenute in Languedoc-Roussillon ed è diventato il principale esportatore del Sud della Francia. I suoi vini per il 90% viene esportato in 89 paesi.

“Questa avventura è iniziata con 35 ettari ereditati da mio padre, e ora è cresciuta fino a quasi 2.500 ettari – spiega -. La nostra visione? Una Languedoc-Roussillon audace e raffinata, a dimostrazione che possiamo sfidare le convenzioni nel rispetto della nostra tradizione. Questa è la nostra filosofia enologica: un ponte tra la tradizione e lo spirito del Nuovo Mondo”.

“Nel 2000, sentivo che la regione della Languedoc-Roussillon, nonostante la sua ricchezza e la sua storia, faticava a trovare una posizione chiara nel panorama vinicolo mondiale. Osservavo con interesse il successo dei modelli italiani e del Nuovo Mondo, che enfatizzavano la differenziazione e un approccio più orientato al consumatore. La mia visione era quella di creare vini radicati nella tradizione francese, ma con una mentalità da “Nuovo Mondo”: meno peso della tradizione, più innovazione e una forte attenzione alle aspettative del consumatore. L’idea era di produrre vini autentici, appaganti e accessibili”.

La bussola per Jean-Claude Mas è la creatività.

“Con 50 vitigni a disposizione, ogni appezzamento, dalle colline di Limoux al Grés de Montpellier, dalle coste del Roussillon alle Terrasses du Larzac, dalle Corbières al Minervois, diventa un parco giochi. L’obiettivo? La ricerca del rapporto qualità-prezzo e che ogni bottiglia racconti una storia, che evochi un’emozione”. “Il calo del consumo di vino ha avuto un impatto significativo su una regione in cui il vino era tradizionalmente considerato una necessità primaria. La produzione è stata divisa per tre in 40 anni. È tempo di cambiare paradigma”.

I punti di forza della regione sono innegabili: il clima, i terreni, i magnifici paesaggi, il know-how e il lungo patrimonio. I suoi punti deboli risiedono in una ricchezza a volte sfruttata in modo disorganizzato, nella mancanza di struttura e quindi di una strategia comune, in una certa mancanza di fiducia nelle proprie capacità e in una carenza di leadership e di visione unitaria. La sfida principale è condividere una visione comune tra tutti i produttori e attuare una strategia efficace.

“La Languedoc-Roussillon non deve essere percepita semplicemente come una regione, ma come un vero e proprio “paese” di produzione vinicola”.

Nel corso dell’evento tra i tanti piatti internazionali abbiamo particolarmente apprezzato:
il francese, foie gras chaud pomme raisin mariné; dalla Nuova Zelanda, salade Maori;
dal Vietnam, Nem vegetale; dal Brasile, conxinhas; dalla Corea del Sud, oeufs à la Coréénne; nota di colore per noi italiani, aracini;

Tra i vini, tutti di livello medio alto, quelli che ci hanno colpito di più sono stati:
Vignes de Nicole, Chardonnay Viognier millésime 2012;

Château Paul Mas, Belluguette, Grenache, Vermentino, Roussanne, Viognier, millésime, 2022, 2023, 2024;

Château Martinolles Limoux, blanc vieilles vignes, Chardonnay millésime 2024 Vignes de Nicole, Cabernet Sauvignon, Syrah millésime,2000, 2003, 2007,2015,2016;

Vignes de Nicole, Cabernet Sauvignon, Merlot millésime,2005, 2009, 2014;

Clos de Mûres, 85% Syrah, 10% Grenache noir, 5% Mourvèdre, millésime 1999, 2000, 2002, 2003, 2005, 2007, 2009, 2010,2011, 2014;

Close de Savignac, 50% Mourvèdre, 30% Syrah, 20% Grenache millésime 2017;

Château des Crès Ricards, Oenothera, Syrah, Grenache, millésime 2015;

Mas des Tannes, reserve rouge cabernet Sauvignon, Grenache e Mourvèdre millésime 2006, Arrogant Frog, edition Limitée, Marselan, Grenache, Cinsault, Carignan, millesime millésime 2006.