Dalla Francia del vino abbiamo molto da imparare. Non solo per quanto riguarda alcune leggendarie eccellenze, ma anche per il modo in cui viene gestito il patrimonio dei territori.
Mentre in Italia si procede con timida cautela alle zonazioni di famose denominazioni: Barolo, Barbaresco, Roero, Soave, ecc… con l’obiettivo minimo di delimitare i confini di singole aree, senza avere il coraggio di realizzare una classificazione qualitativa per timore delle reazioni dei produttori, in Francia si opera diversamente. Non lo si è fatto solo in passato con la classificazione dei territori della Champagne, della Borgogna e di Bordeaux, ma anche oggi è possibile stabilire delle differenze qualitative all’interno di una denominazione.
Sarà per un maggior rispetto e fiducia nelle autorità competenti, per l’accettazione civile del responso di una commissione di esperti, per una più profonda conoscenza e consapevolezza del valore del territorio, per un minor individualismo e sentimento di invidia, ma certo in Francia le cose vanno diversamente, e molto meglio rispetto all’Italia. Il caso dell’AOC Pouilly-Fuissé è emblematico.
Pouilly-Fuissé la storia di una classificazione riuscita
Storica denominazione del Mâconnais, situata a sud della Côte Chalonnaise, Pouilly-Fuissé è da sempre culla di grandi Chardonnay. L’AOC, creata nel 1936, si estende su una superficie complessiva di 780 ettari e ospita circa 250 tenute che producono complessivamente 6 milioni di bottiglie. I vigneron di Pouilly-Fuissé, convinti del valore del loro vigneto e della presenza all’interno del territorio di zone di particolare pregio, una ventina di anni fa hanno intrapreso un percorso per ottenere una classificazione che riconoscesse l’esistenza storica di alcuni Premier Cru. Dopo una dozzina d’anni di lavoro, la commissione dell’INAO -Institut National des Appellations d’Origine- nel 2020 ha elevato 22 Climat di Pouilly-Fuissé al rango di Premier Cru. Una superficie di 194 ettari, pari al 24% del totale, ripartita sui territori di quattro comuni della denominazione: Chaintré, Fuissé, Solutré-Pouilly e Vergisson.
La richiesta per ottenere la classificazione di Premier Cru da parte dell’INAO doveva basarsi su alcuni criteri generali riguardanti la storica reputazione dell’area, l’utilizzo del nome del Climat sulle etichette dei vini da una decina d’anni e i prezzi di vendita generalmente superiori rispetto alle cuvée Village. L’INAO ha inoltre condotto una serie di approfonditi studi sui vari terroir, in particolare sulla natura dei suoli, l’altitudine, l’esposizione e la pendenza, in modo da selezionare le aree più vocate.
Al riconoscimento dei 22 Premier Cru è seguito anche un cambiamento del disciplinare per garantire una maggior qualità dei vini. Le nuove regole sono più restrittive rispetto al resto della denominazione.
Proibiscono l’utilizzo del diserbo chimico, i terreni devono essere tenuti a riposo almeno tre anni prima di impiantare un nuovo vigneto e le rese massime sono limitate a 9.5 q/ha rispetto ai 10.5 q/ha dei vini Village. Infine, i Premier Cru non possono essere messi in commercio prima di metà luglio dell’anno successivo alla vendemmia. Per i vini Premier Cru, quasi tutte le tenute utilizzano un affinamento in barrique o demi muid per 12 mesi, a cui segue un periodo di 6 mesi in vasche d’acciaio prima dell’imbottigliamento. A distanza di cinque anni dalla creazione dei Premier Cru, i vini di Pouilly-Fuissé hanno raggiunto una maggiore notorietà, una migliore reputazione e sono venduti a prezzi più alti. Oggi sono un faro per tutta la regione del Mâconnais, che ha continuato l’opera di classificazione con l’istituzione dei Premier Cru dell’AOC Pouilly-Vinzelles, dell’AOC Pouilly-Loché e prossimamente dell’AOC Saint-Vèran. Il risultato di un lavoro in vigna più rigoroso e del desiderio dei vigneron di mettere in risalto le qualità delle singole parcelle, si è tradotto in un innalzamento generale del livello dei vini di Pouilly-Fuissé, non solo per quanto riguarda i Premier Cru, ma anche delle cuvée Village. I vini della Côte d’Or hanno ormai raggiunto prezzi stellari e gli appassionati di grandi bianchi stanno trovando nel Mâconnais etichette di alto livello qualitativo ancora a prezzi accessibili, che per un Pouilly-Fuissé Premier Cru oscillano attorno ai 30-35 euro. La rivoluzione è appena iniziata, ma già oggi Pouilly-Fuissé si presenta come un grande terroir della Borgogna e guarda con fiducia a un futuro luminoso.
Il volto solare dello Chardonnay
Se Montrachet esprime la purezza classica dei grandi chardonnay, Chablis il profilo algido e nordico, Pouilly-Fuissé rappresenta il volto solare dei grandi bianchi dellaBorgogna. La presenza del nobile vitigno a bacca bianca in quest’area della regione è attestata fin dal XVIII secolo ed è diventata prevalente verso la metà dell’800. Il vigneto di Pouilly-Fuissé si trova circa 90 chilometri più a sud di Beaune, in un’area dal clima più dolce e temperato. Il territorio della denominazione è caratterizzato dalla presenza della Roche de Solutré e dalla Roche de Vergisson, due affioramenti calcarei di quasi 500 metri, che si sono formati al momento della creazione della catena delle Alpi. I vigneti, tutti coltivati su versanti collinari, si estendono su 4 comuni e sono suddivisi in 200 Climat di cui 22 Classificati Premier Cru. Un universo di differenti parcelle che restituiscono le infinite sfumature di un terroir complesso per composizione dei suoli, altitudini ed esposizioni. Vallate, ripidi pendii, conche e altopiani, creano un paesaggio armonioso e di grande bellezza.
I piccoli borghi di case in pietra sono immersi in uno splendido vigneto circondato da ampie zone boschive che garantiscono una ricca biodiversità. Nel nostro viaggio a Pouilly-Fuissé abbiamo deciso di restringere il campo d’indagine ai Premier Cru più emblematici e caratteristici dei quattro territori comunali che compongono la denominazione, ma non è mancato qualche interessante assaggio di altre parcelle. Con la preziosa collaborazione del Bureau Interprofessionnel des Vins de Bourgogne, per ogni Premier Cru abbiamo visitato le tenute più rappresentative e degustato i vini in compagnia dei vigneron, per avere un quadro più preciso delle caratteristiche tipiche di ogni Premier Cru.
Vergisson
È la zona più settentrionale della denominazione e anche quella con i vigneti più alti, dominati dall’imponente profilo della Roche de Vergisson. Le parcelle classificate Premier Cru godono di esposizioni luminose e di un microclima fresco e ventilato, con buone escursioni termiche. In passato era la zona meno pregiata, dove spesso le uve faticavano a raggiungere la piena maturità fenolica. Gli effetti del cambiamento climatico stanno favorendo Vergisson, che oggi è considerato uno dei terroir più vocati. Dei quattro Premier Cru presenti a Vergisson: En France, La Maréchaude, Les Crays e Sur la Roche, abbiamo scelto di approfondire soprattutto la conoscenza degli ultimi due.
Le vigne di Sur la Roche sono situate proprio sul pendio della Roche de Vergisson e salgono fino a 400 metri d’altitudine. I suoli sono poco profondi, composti da calcare duro e affioramenti rocciosi. I vini conquistano per la cristallina freschezza, il profilo teso, sapido e iodato. Chardonnay essenziali e puri, verticali e profondi. Pur nelle diverse interpretazioni dei vari produttori, i vini degustati hanno rispecchiato con trasparenza le caratteristiche tipiche del Cru. Particolarmente interessanti le etichette: Pouilly-Fuissé Premier Cru Sur la Roche 2023 del Domaine Saumaize-Michelin, Pouilly-Fuissé Premier Cru Sur la Roche 2023 del Domaine Carrette, Pouilly-Fuissé Premier Cru la Roche 2023 del Domaine Les Deux Roches e Pouilly-Fuissé Premier Cru Sur la Roche 2023 del Domaine Merlin. I vigneti di Les Crays sono coltivati tra i 320 e i 400 metri e si trovano su suoli molto poveri e drenanti, composti da profondi strati di pietre calcaree e marne blu. È una zona ben esposta e ventilata, che garantisce maturazioni ottimali. I vini fondono perfettamente il carattere solare con la durezza dei suoli, regalando vini dal frutto maturo, ma incisi da una texture pietrosa.
Caratteristiche che si ritrovano perfettamente nel Pouilly-Fuissé Premier Cru Les Crays 2023 del Domaine Carrette, nel Pouilly-Fuissé Premier Cru Les Crays 2023 del Domaine Les Deux Roche, nel Pouilly-Fuissé Premier Cru Les Crays 2023 Caves des Vignerons des Terres Secrètes. La Maréchaude si trova sotto Les Crays in una zona più calda e protetta dai venti. Il Pouilly-Fuissé Premier Cru La Maréchaude 2023 del Domaine Saumaize-Michelin esprime perfettamente il carattere maturo e ricco di questo cru, che seduce con un frutto morbido e avvolgente, ben bilanciato da una vena minerale. Le vigne del Cru En France, il più piccolo di Vergisson, regalano vini piuttosto austeri in gioventù, delicati e sottili, con aromi agrumati e un sorso piacevolmente salino e gessoso, caratteristiche rispecchiate in modo esemplare dal Pouilly-Fuissé Premier Cru Clos de France 2023 del Domaine Merlin.
Solutré-Pouilly
La Roche de Solutré si staglia tra le vigne che circondano l’omonimo borgo e deve la sua fama all’ex Presidente François Mitterand, che era solito compiere tutti gli anni un pellegrinaggio sulla vetta in ricordo degli anni della Resistenza. Nel territorio di Solutré-Pouilly sono presenti ben 8 Premier Cru: Au Vignerais, Aux Bouthières, Aux Chailloux, En Servy, La Frérie, Le Clos de Solutré, Pouilly e Vers Cras. Per le nostre degustazioni abbiamo scelto di concentrarci in particolare su Pouilly e Au Vignerais. La conca di Pouilly rappresenta il cuore e il nucleo più antico dell’Appellation. I 19 ettari di vigneti si trovano a un’altitudine di 260-360 metri, con esposizione rivolta a est e sud-est, e sono coltivati su suoli composti da argille e marne del Giurassico, ricche di ciottoli di calcare. I vini di Pouilly presentano un profilo armonioso, con una ricca intensità aromatica. Sono chardonnay finemente sfaccettati, multidimensionali e complessi, che ben sintetizzano lo spirito di un territorio luminoso e pietroso. Un equilibrio espressivo e un’appagante ricchezza che ritroviamo ben rappresentata nei vini Pouilly-Fuissé Premier Cru Pouilly 2022 del Domaine Nicolas Cheveau, Pouilly-Fuissé Premier Cru Cru Pouilly 2023 del Domaine Carrette, Pouilly-Fuissé Premier Cru Cru Pouilly 2023 Caves des Vignerons des Terres Secrètes. Il Cru Au Vignerais occupa il proseguimento verso valle della Roche de Solutré. I 18 ettari del Premier Cru si trovano a un’altitudine di 260-380 metri e sono coltivati su un terreno di matrice calcarea, con presenza di sabbie, argille e marne. Qui lo chardonnay si esprime con grande intensità aromatica, una struttura ricca e importante, che sfocia in un finale connotato da piacevoli beaux amers, caratteristiche che abbiamo ritrovato con regolarità nelle etichette: Pouilly-Fuissé Premier Cru Aux Vignerais 2021 del Domaine Sylvaine et Alain Normand, Pouilly-Fuissé Premier Cru Aux Vignerais 2023 del Domaine Sève e Pouilly-Fuissé Premier Cru Aux Vignerais 2023 del Domaine Merlin. Altro Premier Cru interessante è Aux Chailloux. L’esposizione a sud e i suoli con presenza di silex, donano vini dal profilo maturo e strutturato, con cenni di pietra focaia e sfumature di pepe bianco. Emblematiche le etichette: Pouilly-Fuissé Premier Cru Aux Chailloux 2022 del Domaine Nicolas Cheveau, Pouilly-Fuissé Premier Cru Aux Chailloux 2023 del Domaine Sève e Pouilly-Fuissé Premier Cru Aux Chailloux 2023 Caves des Vignerons des Terres Secrètes.
Fuissé
Il comune di Fuissé ospita 7 Premier Cru: Le Clos, Les Brulés, Les Ménétrières, Les Perrieres, Les Reisses, Les Vignes Blanches e Vers Cras. Les Vignes Blanches gode di un’interessante esposizione rinfrescata dai venti del nord. Il particolare microclima e i terreni ricchi di scaglie di calcare regalano vini raffinati, con aromi finemente cesellati e un sorso verticale di grande energia e tensione espressiva, che chiude su sensazioni sapide. Due etichette ne rappresentano alla perfezione il volto: il Pouilly-Fuissé Premier Cru Les Vignes Blanches 2020 del Domaine Thibert Père et Fils e il Pouilly-Fuissé Premier Cru Les Vignes Blanches 2022 dello Château de Beauregard. Mentre tutti gli altri Premier Cru si trovano su versanti collinari, Vers Cras occupa un ampio plateau calcareo inondato dal sole. Coerenti con le caratteristiche del terroir, i vini si distinguono per una grande maturità e densità di frutto, ben bilanciata da note pietrose e saline, che ritroviamo ben espresse nelle etichette: Pouilly-Fuissé Premier Cru Vers Cras 2022 del Domaine Nicolas Cheveau e Pouilly-Fuissé Premier Cru Les Cras 2018 del Domaine Thibert Père et Fils.
Chaintré
Il borgo di Chaintré si trova nell’area più meridionale della denominazione, al confine con il Beaujolais. Il territorio è caratterizzato da un clima più caldo, da vigneti meno elevati e da una notevole varietà di suoli, con presenza di calcare, argille, limo e sabbie nelle parti più basse. La zona ospita 4 Premier Cru: Le Clos Monsiuer Noly, Les Clos Reyssier, Les Chevières e Aux Quart. Il nome del Cru Aux Quart è strettamente legato alla storia. Nei secoli passati, i Signori del territorio esigevano il Quarto della produzione proveniente da questa parcella di 11 ettari, già famosa per la qualità superiore dei suoi vini. Le vigne si trovano a un’altitudine di 260-270 metri con un’esposizione a est che domina il corso della Saône. I suoli sono costituiti da terre rosse di matrice argillosa ricche di pietre calcaree, che poggiano su marne e roccia madre. I vini hanno un volto intenso e solare, con buona complessità e finezza espressiva, come hanno dimostrato gli assaggi delle etichette: Pouilly-Fuissé Premier Cru L’Orangerie du Chateau de Quarts 2023 del Domaine Merlin-Chateau de Quarts, Pouilly-Fuissé Premier Cru Clos de Quarts 2023 del Domaine Merlin-Chateau de Quarts e Pouilly-Fuissé Premier Cru Aux Quarts 2023 del Domaine Mathias.
Il Premier Cru Les Chevrières si trova nei pressi dell’antica cava di calcare di Chaintré. I terreni, pietrosi e poco profondi, poggiano direttamente sulla dura roccia. Si tratta di una zona a maturazione piuttosto precoce, che dona vini dal profilo delicato, con note fruttate e sensazioni gessose. Interessanti le versioni: Pouilly-Fuissé Premier Cru Les Chevrières 2023 del Domaine Merlin e Pouilly-Fuissé Premier Cru Les Chevrières 2022 del Domaine Dominique Cornin.
Le degustazioni hanno messo in luce il volto autentico e unico di ciascun Premier Cru. Grazie al lavoro condotto dai vigneron con grande attenzione e rispetto del terroir, nel calice emergono con forza le caratteristiche tipiche dei singoli Cru. L’obiettivo della classificazione è stato raggiunto e il territorio presenta tutta la sua sfaccettata ricchezza in modo preciso e trasparente. Pouilly-Fuissé è la dimostrazione che anche oggi è possibile realizzare delle classificazioni qualitative dei terroir. Se in Italia non si procede in tal senso è solo perché non lo si vuole fare. L’esperienza francese dimostra che in Italia si sta perdendo una grande occasione per conferire valore al territorio, non solo nell’immediato, ma soprattutto per il futuro: i produttori passano, ma il terroir rimane. Abbandonare una visione individualista per creare un progetto comune di classificazione è un vantaggio soprattutto per le future generazioni. Da diversi anni il mercato si sta contraendo in termini quantitativi. Il consumo di vino si sta trasformando da abitudine quotidiana in un momento particolare da condividere con una bottiglia speciale. In questo scenario è chiaro che saranno sempre più premiati i terroir che avranno saputo creare un valore chiaro, riconoscibile e duraturo. L’istituzione dei Premier Cru va in questa direzione e consente, anche ai non esperti, di avere un immediato strumento per interpretare un territorio. Si parla spesso della necessità di rendere più facile e accessibile il mondo del vino ai giovani o a chi comincia ad avvicinarsi a questo universo. Il sistema dei Premier Cru crea una chiara classificazione dei vini e delle differenti caratteristiche dei vari terroir, che va proprio in questa direzione e rende la comprensione più semplice e immediata per tutti.