Il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria definisce una strategia a doppio binario per affrontare l’impatto dei dazi statunitensi: regolazione della produzione attraverso la sospensione delle nuove iscrizioni allo schedario viticolo e delle autorizzazioni per nuovi impianti, e contestuale potenziamento delle attività promozionali nei mercati esteri, insieme a una comunicazione più incisiva contro la disinformazione sul vino.
La presidente Novella Pastorelli ha ricordato che gli Stati Uniti assorbono circa il 22% dell’export della denominazione, rendendo il confronto con le autorità americane una priorità. La sospensione temporanea delle superfici rivendicabili per le denominazioni “Primitivo di Manduria” e “Primitivo di Manduria dolce naturale” – prevista per le campagne dal 2025/2026 al 2029/2030 – è stata presentata come una scelta di responsabilità. Il fine è di preservare l’equilibrio strutturale tra domanda e offerta, mantenere alta la qualità e tutelare la sostenibilità economica e finanziaria delle aziende vitivinicole.
In un contesto di crescente concorrenza internazionale, con Paesi come Australia, Cile e Argentina che godono di dazi inferiori, Pastorelli evidenzia anche la necessità di accelerare le campagne di promozione mirata, rafforzando la presenza nei mercati strategici. Parallelamente, il Consorzio punta a una comunicazione strutturata e costante per contrastare le campagne anti-vino e il diffondersi di percezioni negative legate al consumo di alcol, promuovendo invece un approccio moderato e consapevole.
Per il Consorzio, la combinazione di gestione produttiva e azioni di marketing mirate è essenziale per garantire la tenuta del settore. “Serve – ha concluso Pastorelli – il pieno coinvolgimento di istituzioni e filiera per difendere il ruolo del vino italiano nel mondo e consolidare la posizione del Primitivo di Manduria, patrimonio produttivo e culturale da valorizzare con lungimiranza”.