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Vino e dintorni

Wim Day 2025: il vino responsabile entra nell’era digitale

06 Novembre 2025
Il Wim Day si è svolto il 6 novembre 2025 Il Wim Day si è svolto il 6 novembre 2025

Il corso digitale di Wine in Moderation parla ai professionisti del settore Horeca e dell’enoturismo

La cultura del vino responsabile si apre al digitale. Nel cuore della Capitale, al Circolo della Stampa Estera, è stato presentato oggi il nuovo Digital Responsible Service Training di Wine in Moderation (WIM), la piattaforma internazionale dedicata alla formazione online dei professionisti del vino sul tema del servizio responsabile.

Promossa dai coordinatori nazionali italiani — Federvini, Unione Italiana Vini (UIV) e Consorzio Tutela Prosecco DOC — l’iniziativa rappresenta il passo più recente di un percorso europeo che unisce produttori, istituzioni e operatori dell’ospitalità nella diffusione di un approccio consapevole al consumo del vino. Qui il programma.

«Con questo corso – ha spiegato Sandro Sartor, presidente di Wine in Moderation – vogliamo diffondere una cultura dell’equilibrio che parta da chi il vino lo serve e lo racconta ogni giorno. La responsabilità è un valore condiviso lungo l’intera filiera, dal vigneto al bicchiere».

Il corso, sviluppato nell’ambito della strategia 2020-2025 del programma WIM, propone nove moduli interattivi che spaziano dal legame tra vino, cultura e territorio alle linee guida sul consumo moderato, fino agli aspetti giuridici e comunicativi del servizio. Ogni percorso si adatta al profilo dell’utente — sommelier, addetto Horeca, enoturismo o cantina — e rilascia un certificato ufficiale al termine della formazione.

Durante la presentazione, introdotta dal giornalista Fabio Ciarla, si sono alternati interventi che hanno sottolineato la centralità della formazione nel diffondere comportamenti responsabili. Alessandro Botter, Chiara Soldati e Roberto Sarti, in rappresentanza dei tre coordinatori nazionali, hanno rimarcato l’importanza di «difendere la distinzione tra consumo moderato e abuso» come fondamento di uno stile di vita mediterraneo equilibrato.

Il dialogo si è poi aperto alle associazioni dei sommelier e ai professionisti dell’accoglienza — tra cui Ais Lazio, Fipe, Assosommelier, A.B.I. e Onav Roma — in un confronto che ha evidenziato come la formazione possa divenire terreno di collaborazione e crescita per tutto il comparto.

Dal banco del bar alla sala di degustazione, l’obiettivo è lo stesso: promuovere un’esperienza del vino consapevole, in cui la qualità del servizio rifletta la cultura di chi lo offre. Il Digital Responsible Service Training si propone così come uno strumento di conoscenza e responsabilità collettiva, capace di connettere i professionisti di oggi con una visione del vino che guarda al futuro senza dimenticare la misura e il rispetto.