Nella Sardegna dei bianchi spicca soprattutto il Vermentino. Se ne apprezza il segno distintivo di mineralità quando si parla di quello di Gallura, terra di graniti selvaggi sotto il sole mediterraneo e di panorami che cristallizzano attimi perfetti negli sguardi.
E se la Gallura scommettesse anche sui rossi di alta qualità, senza scordare di essere terra di elezione di un bianco pregiato? Lo sta facendo con particolare cura una cantina come Siddùra, da sempre impegnata a dare valore ai vitigni rappresentativi di quel territorio.
Fondata nel 2008 a Luogosanto (a 40 chilometri, sulla costa, c’è Porto Cervo), vede le prime bottiglie nel 2012. Degli oltre 200 ettari della tenuta quelli vitati sono 40. “Da sempre investiamo in tecnologia e innovazione con il solo fine di preservare i territori e la materia prima che producono”, riferisce a Cronache di Gusto Mattia Piludu, dallo scorso anno direttore generale ma già presente in azienda come direttore tecnico.
Dalle sue parole traspare un certo orgoglio: “L’utilizzo razionale dell’acqua fa parte del nostro Dna: l’ottimizzazione dei processi di lavoro ci permette di limitarne il consumo. Inoltre, già da due anni siamo energeticamente autonomi. Stiamo implementando il comparto fotovoltaico con l’unico scopo di immettere energia pulita nel sistema energetico locale”.
Chiara la filosofia abbracciata sin dalle origini. “La cantina persegue obiettivi di sostenibilità ed è attenta a tutte le novità in campo vitivinicolo. Al momento – spiega –, stiamo valutando l’utilizzo dell’Ai per l’elaborazione dei dati che quotidianamente raccogliamo dai vari strumenti di misura che abbiamo sia in campo che in cantina”.
La “via del rosso” darà nuove soddisfazioni accanto ai pluripremiati bianchi. Già succede con Èrema, Cannonau di Sardegna Doc, forte di 97 punti e medaglia di platino al Decanter World Wine Awards 2025. Il plauso della critica investe inoltre il Cannonau Riserva Fòla. Il “laboratorio dei rossi” di Siddùra si applica nella combinazione di esposizione dei vigneti e terroir unico per arrivare alle caratteristiche organolettiche più interessanti. La versatilità delle uve a bacca rossa coltivate in questi suoli emerge, inoltre, nelle interpretazioni più innovative, dal rosato Nudo alla bollicina A’Mare.
Secondo Dino Dini, enologo della cantina Siddùra, “produrre rossi di alta qualità in Gallura, terra celebre per l’unica Docg della Sardegna, quella del Vermentino, non era affatto scontato. La sfida è iniziata con la selezione dei terreni più vocati per la coltivazione del Cannonau, vitigno simbolo dell’isola, e si è rivelata entusiasmante fin dalle prime fasi”. E prosegue: “Le caratteristiche pedologiche e microclimatiche di Siddùra si sono dimostrate ideali per lo sviluppo di vigneti a bacca rossa, aprendo la strada a nuove sperimentazioni anche con varietà internazionali come il Cabernet Sauvignon, con risultati eccellenti già dai primi anni”. Quest’ultimo interpreta il ruolo da protagonista nel Tìros, entrato nella Top 100 dei migliori vini al mondo secondo la World Ranking of Wines & Spirits.
Poi c’è il mercato con cui confrontarsi. La produzione è pari a 300mila bottiglie e prima deve soddisfare la stessa Sardegna. È sempre il direttore Piludu a chiarirlo a Cronache di Gusto: “Nel complesso, il mercato regionale è per noi il primo obiettivo con il 60 per cento del fatturato, ma già da due anni abbiamo intrapreso due progetti nel Lazio e nel nord Italia che valgono il 25 per cento del fatturato”. Successivamente si pensa a superare i confini nazionali: “Vista la crescente richiesta di prodotto, l’estero, con il 15 per cento del fatturato, per noi è sempre stato rappresentato prioritariamente dall’Europa, ma vantiamo una posizione interessante anche in segmenti di mercato in Uk, Svizzera, Giappone, Cina, Canada e Stati Uniti – racconta –. In un momento storico così particolare, l’aver impostato il lavoro in netto anticipo ci permette di farci trovare pronti a soddisfare le esigenze dei mercati e dei consumatori”.
Chissà come reagisce però la domanda di rossi in un momento di forte attrazione per il Vermentino. “La nostra ragion d’essere è produrre vini di alta qualità: un parametro fondamentale sia per i bianchi, con il Vermentino di Gallura Docg che rappresenta poco più del 50 per cento della nostra produzione totale con numeri interessanti sempre in crescita, sia per i vini rossi che crediamo abbiano ancora tanto da raccontare di questo territorio magico ad alta vocazione vitivinicola”, la risposta del direttore generale.
Vediamo, allora, cosa dicono i numeri tra lo scorso anno e questi mesi. “Il bilancio del 2024 si è chiuso con un aumento del fatturato del + 20 per cento e un incremento di bottiglie vendute pari al + 11 per cento rispetto al 2023, un risultato che conferma la solidità del nostro modello e la direzione intrapresa. I dati parziali del 2025 – conclude Mattia Piludu – segnano già un ulteriore incremento rispetto al 2024, a testimonianza di un percorso costante di crescita che premia il nostro impegno nella qualità e nell’innovazione”.
Società agricola Siddùra
Località Siddùra S.n.c.
07020 Luogosanto (Sassari)
Tel. +39 079 65 73 027
https://www.siddura.com