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Scenari

Caffè, 7 italiani su 10 lo bevono ogni giorno

02 Ottobre 2025
Chicchi di caffè Chicchi di caffè

La ricerca presentata a Roma per la Giornata Internazionale del Caffè rivela curiosità, abitudini e falsi miti

Interessante conferenza organizzata dal Comitato Italiano del Caffè di Unione Italiana Food, in collaborazione con l’Ambasciata del Brasile, nella prestigiosa sede della Sala Palestrina del Palazzo Pamphilj di Piazza Navona a Roma, per la Giornata Internazionale del Caffè.

L’incontro aveva come titolo “Dal chicco verde alla tazzina: un viaggio culturale e sensoriale alla scoperta del caffè”. I relatori hanno evidenziato come l’ottima materia prima trovi la sua completezza grazie all’eccellenza della torrefazione italiana.

Relatori della Conferenza: Renato Mosca, Ambasciatore del Brasile in Italia, Cosimo Finzi, Direttore AstraRicerche, Giuseppe Lavazza, Presidente del Comitato Italiano del Caffè, Marcio Cândido, Presidente del Consiglio degli Esportatori di Caffè del Brasile (Cecafé), Mario Piccialuti, Direttore Generale di Unione Italiana Food, Luís Rua, Segretario per il Commercio e le Relazioni Internazionali del Ministero dell’Agricoltura e Zootecnia del Brasile, Gianni Cocco, Maestro del Caffè.

Durante l’evento sono stati presentati i risultati della survey condotta da AstraRicerche per il CIC, dal titolo “Gli Italiani e il caffè”. La ricerca è stata condotta ad agosto 2025 su un campione di 1.000 persone, di età compresa tra i 18 e i 65 anni, residenti in Italia. Presente anche un corner degustativo e dimostrativo a cura del Maestro del Caffè, Gianni Cocco, per scoprire i segreti dell’espresso perfetto.

Secondo le elaborazioni di Unione Italiana Food su dati Istat e NielsenIQ, nel 2024 la produzione italiana di caffè ha raggiunto le 430.906 tonnellate, a fronte di una leggera flessione dei volumi sul 2023 (-0,6%), ma con una performance economica che ha rivelato la solidità del comparto. Il valore complessivo della produzione è ammontato infatti a 4.732,9 milioni di euro, con un incremento dell’8,5% rispetto ai 4.363,8 milioni dell’anno precedente.

Nel 2024, il nostro Paese ha importato circa 10 milioni di sacchi di caffè verde, di cui quasi 4 milioni solo dal Brasile; segue il Vietnam, da cui abbiamo importato 2,2 milioni di sacchi. Infine, nell’ultimo anno, l’Italia ha esportato 5.692.234 sacchi di caffè torrefatto, corrispondenti a 341.534 tonnellate.

Nonostante questi numeri, che raccontano un rito amato in maniera universale, l’indagine rileva che quasi la metà degli italiani (44,1%) crede che nel nostro Paese esistano coltivazioni di caffè, a cui si aggiunge un 20,5% di chi pensa che siano addirittura coltivazioni rilevanti. Una convinzione che sale al 42% tra i 18-24enni. Emerge che il 97,7% degli italiani beve caffè e il 71% lo fa ogni giorno. Sette italiani su dieci bevono caffè quotidianamente, con differenze per genere ed età: le donne, con il 73% di consumo giornaliero, superano di poco gli uomini (69%), e la fascia d’età che ne beve di più è quella tra i 35 e i 65 anni (oltre il 75%).

Anche le modalità di preparazione raccontano un’Italia in evoluzione. Le cialde e le capsule restano la scelta più diffusa (59,5%), forse indice di ritmi di vita sempre più dinamici, seguite dalla moka (55,2%) e dalla macchina espresso automatica (34,4%). Rispetto al passato, però, le capsule hanno perso terreno – erano al 65% tra il 2021 e il 2023 – mentre la moka, dopo anni di calo, mostra una risalita, e le macchine automatiche continuano a crescere, arrivando al 18,9% di preferenze.

In questo quadro, l’espresso resta il punto fermo e l’elemento identitario. È la modalità di preparazione preferita dal 51,6% degli italiani, con percentuali che crescono con l’età. È amato sia al bar, dove raggiunge un voto medio di 8,06, sia a casa, dove sfiora sempre l’8. Per il 74,3% degli italiani è il miglior caffè per gusto personale, per il 64,9% è quello che preferiscono anche all’estero e per il 75,7% è il caffè più apprezzato al mondo. Ma soprattutto, è riconosciuto come simbolo di convivialità e condivisione: l’83,2% lo associa a un’occasione per stare insieme, l’81,8% alla comodità di una preparazione rapida, il 59% a un piacere accessibile a tutti.

Le alternative all’espresso – dal solubile all’americano, fino alla french press e al cold brew – restano marginali nei consumi abituali. Specialty coffee, biologico e Fairtrade rimangono nicchie poco diffuse e poco conosciute. Il caffè è un rito sociale, simbolo del Made in Italy, non solo una bevanda ma un elemento identitario e culturale per gli italiani.

Nel 2024, in Italia si sono consumate oltre 280mila tonnellate di caffè, contro le 278mila del 2023, con un consumo pro capite salito a 4,8 kg all’anno. Il consumo è prevalentemente domestico (circa l’80%), mentre il restante 20% deriva da consumi fuori casa (bar, ristoranti, hotel, ecc.). Inoltre, prendendo in considerazione le tipologie di prodotto disponibili sul mercato, è possibile osservare nel 2024 un aumento del mono-porzionato a discapito del caffè macinato: capsule e cialde hanno registrato una crescita a volume del 13% (dal 20,6% del 2023 al 23,9% del 2024), mentre il caffè macinato ha registrato un calo del 6% (dal 67,6% del 2023 è sceso al 64%). Segue il caffè in grani (8%) e chiude il caffè solubile (4%).

Eccellenza del nostro “saper fare” nell’arte della torrefazione, l’Italia è leader nel mondo con i suoi maestri torrefattori e quasi 1.000 torrefazioni. La vera arte del caffè inizia dalla conoscenza e dalla capacità di selezionare le migliori qualità di chicchi, saperli tostare e miscelare secondo i gusti propri di ogni azienda: da una sola materia prima, tante possibili miscele.


Alcuni degli interventi:

Renato Mosca, Ambasciatore del Brasile in Italia
“Il caffè è un legame che avvicina Brasile e Italia: siamo il maggior produttore mondiale e il principale fornitore del mercato italiano, ed è dalle nostre piantagioni che nasce l’eccellenza del caffè italiano. Celebrando la Giornata Internazionale del Caffè, riaffermiamo il valore economico e culturale di questa bevanda e il suo ruolo come motore di innovazione, inclusione sociale e sostenibilità”.

Cosimo Finzi, Direttore AstraRicerche
“Come in molti altri ambiti dell’alimentare, anche per il caffè assistiamo a una graduale evoluzione delle preferenze degli italiani, con la conferma della rilevanza di metodi di preparazione tradizionali, a cui si affiancano quelli più moderni. Ciò che colpisce è la scarsa conoscenza di alcuni elementi fondamentali della filiera e del prodotto (scarsissima presso i più giovani), con una particolarità rispetto a moltissimi altri ambiti: mentre per altri ‘prodotti della terra’ il cittadino italiano tende a sottovalutare la rilevanza della produzione nazionale, in questo caso la (quasi assoluta) assenza di coltivazioni di caffè è ignota. Non possiamo che interpretare questo risultato come manifestazione di orgoglio nazionale. Come può, per gli italiani, non essere coltivata almeno in parte in Italia la pianta che ci dona i chicchi da cui i torrefattori ottengono un prodotto amato e consumato regolarmente da una amplissima parte della popolazione?”

Giuseppe Lavazza, Presidente del Comitato Italiano del Caffè
“Il caffè italiano è un’icona riconosciuta nel mondo: la sua forza risiede nella capacità di selezionare la materia prima e nel know-how con cui viene trasformata. È un settore capace di fare innovazione sia a livello di prodotto sia di processi industriali. Valorizzare e far comprendere ogni fase della filiera — dalla selezione dei chicchi alla tazzina — non può che rafforzare l’apprezzamento di questa bevanda”.

Marcio Cândido, Presidente del Consiglio degli Esportatori di Caffè del Brasile (Cecafé)
“La caffeicoltura brasiliana è un esempio di successo in termini di sostenibilità, qualità e diversità, mettendo in evidenza un protagonismo che sottolinea la conformità agli standard internazionali nei pilastri ambientale, sociale ed economico. Il Cecafé, come legittimo rappresentante del settore esportatore, è orgoglioso di mostrare che il Brasile è il Paese che più trasferisce al produttore il prezzo di esportazione (oltre il 90% in media negli ultimi anni), evidenziando l’impegno nella governance socio-ambientale e nell’aspetto economico della filiera”.

Mario Piccialuti, Direttore Generale di Unione Italiana Food
“Oggi, in occasione della decima Giornata Internazionale del Caffè, celebriamo tutti gli attori di questa straordinaria filiera. In un prodotto mono ingrediente come il caffè, il dettaglio è tutto. Per questo, i torrefattori italiani sono maestri riconosciuti a livello mondiale e il Comitato Italiano del Caffè, all’interno di Unione Italiana Food, lavora al fine di valorizzare e sostenere a tutti i livelli questo settore simbolo non solo dell’agroalimentare italiano, ma anche dello stile italiano. La capacità di selezionare i migliori chicchi nelle piantagioni, di coglierne le potenzialità aromatiche e di valorizzarle con la tostatura è ciò che fa la differenza. Ogni gesto è frutto di rigore tecnico, esperienza e sensibilità produttiva. La miscelazione, poi, è un atto creativo: fantasia e sapere si fondono per ottenere quell’equilibrio perfetto che rende unico l’espresso italiano”.

Luís Rua, Segretario per il Commercio e le Relazioni Internazionali del Ministero dell’Agricoltura e Zootecnia del Brasile
“Il caffè brasiliano, con rigorosi requisiti di sostenibilità e qualità, rafforza i legami storici con l’Italia. Celebrando insieme questo prodotto così importante per i nostri Paesi, accresciamo la conoscenza sulla sua origine e diamo impulso a tutta la filiera, dal produttore al consumatore”.