Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Vino e dintorni

Luciano Ferraro: “Per il vino italiano è un momentaccio. Per fortuna ci sono giovani e nuove idee”

28 Ottobre 2025
Luciano Ferraro in collegamento con James Suckling Luciano Ferraro in collegamento con James Suckling

Il giornalista del Corsera presenta la Guida ai Vini. Il suo coautore James Suckling elogia l'Etna: "Compete con i migliori terroir del mondo, grandi bevute a prezzi accessibili"

Sospeso fra passato e futuro, il vino italiano sta attraversando una fase di rinnovamento profondo. È questo il filo conduttore della nuova edizione della guida “I migliori 100 Vini e Vignaioli d’Italia”, realizzata da Luciano Ferraro e dal critico James Suckling, in edicola con il Corriere della Sera. “Come in una sonata di Schubert – scrive Ferraro nell’introduzione – il vino italiano oscilla tra momenti drammatici e momenti più lievi”. In un contesto di sfide globali, dazi e cambiamenti climatici, emerge un dato incoraggiante: la dodicesima edizione della guida dal titolo “Le cantine storiche e la nuova generazione di produttori”, sottolinea l’avanzata delle nuove generazioni sempre più protagoniste del settore. Giovani produttori, spesso donne, che reinterpretano la vigna con rispetto, curiosità e visione.

I riconoscimenti principali premiano infatti le nuove leve del vino italiano: Giovane vignaiola dell’anno è l’abruzzese Chiara Pepe, 36 anni, alla guida dell’azienda di famiglia fondata dal nonno Emidio; Giovane vignaiolo dell’anno è Orlando Rocca, 22 anni, che ha trasformato mezzo ettaro nelle Langhe in un laboratorio di qualità; mentre il toscano Tommaso Cortonesi, con la sua azienda La Mannella a Montalcino, riceve il titolo di vignaiolo del cambiamento per aver dato nuova vita alla tradizione di famiglia.

Un premio speciale è stato assegnato ad Antonio Capaldo per il progetto che riporta in vita il vino di Pompei, in collaborazione con il Parco Archeologico, e a Marzia Varvaglione, presidente del Comitè Européen des Entreprises Vin, per la capacità di rappresentare il vino italiano in Europa con equilibrio e determinazione. Il riconoscimento per la migliore comunicazione sociale è andato a Davide Zoppi e Giuseppe Luciano Aieta della cantina ligure Cà du Ferrà, per l’etichetta “Zero Tolleranza per il Silenzio”, simbolo contro l’omertà e la discriminazione.

Le schede della guida raccolgono i 100 migliori vignaioli e i 100 vini scelti da Suckling secondo criteri di qualità, prezzo, entusiasmo e soddisfazione. Il critico americano, in un videomessaggio da Honolulu, ha sottolineato la forza identitaria del vino italiano e ha indicato l’Etna come uno dei territori più sorprendenti: “I vini di queste pendici – scrive – competono ormai con i migliori del mondo”. Il Tenuta delle Terre Nere Etna Rosso San Lorenzo 2023 è stato eletto Vino dell’Anno per la sua eleganza e la sua impronta vulcanica.

Nella prefazione Marzio Breda riporta una pagina di storia: la disputa, cinque secoli fa, tra i contadini della Valmarena e i feudatari Brandolini per il diritto di “vender al minuto” il frutto delle proprie vigne. “Un episodio che – osserva – ondeggia sulla grande storia del presente”, ricordando come il vino resti un linguaggio universale di identità e comunità.

La presentazione della guida, introdotta dal vicedirettore del Corriere Venanzio Postiglione, si è chiusa con un momento musicale curato dal critico Andrea Lanfranchi, insieme ai cantautori Maria Antonietta e Colombre. In conclusione, Marco Simonit ha raccontato i “Dieci vigneti resilienti” d’Italia: luoghi che resistono al tempo e continuano a raccontare la forza silenziosa delle radici.