Si è tenuto a Palazzo Giustiniani, sede del Senato della Repubblica, l’incontro “Il Valore Condiviso della Birra in Italia”, promosso da Fondazione Birra Moretti e realizzato dall’Osservatorio Birra in collaborazione con Althesys Strategic Consultants. Lo studio fotografa un decennio di trasformazioni che hanno reso il settore brassicolo un pilastro dell’economia nazionale. Alla presentazione hanno partecipato Alfredo Pratolongo, presidente della Fondazione, il senatore Giorgio Salvitti, consigliere politico del ministro Lollobrigida, Alessandro Marangoni, CEO di Althesys, e Alexander Koch, amministratore delegato di Heineken Italia.
Secondo l’indagine, negli ultimi dieci anni la birra ha generato 92 miliardi di euro di ricchezza e oltre 24 mila nuovi posti di lavoro. Dal 2015 al 2024, il valore condiviso prodotto dalla filiera è salito da 7,8 a 10,4 miliardi di euro l’anno, con un incremento del 33%. Nello stesso periodo, la produzione è cresciuta del 20,5%, i consumi del 13,6% e l’export del 31%. Oggi il comparto dà lavoro a circa 112 mila persone, il 27,5% in più rispetto a dieci anni fa: ogni addetto alla produzione genera 31 occupati lungo la filiera, un dato che testimonia l’impatto sociale e occupazionale del settore. L’aumento dei salari lordi – passati da meno di 2 miliardi nel 2015 a 3,2 miliardi nel 2024 – riflette un comparto sempre più qualificato e consapevole. “La birra oggi in Italia non è solo una bevanda, ma un simbolo di socialità”, spiega Alfredo Pratolongo. “Grazie alla sua accessibilità e alla sua versatilità negli abbinamenti, è diventata parte integrante delle abitudini degli italiani, accanto ai piatti della nostra tavola. In questi dieci anni abbiamo diffuso conoscenza e consapevolezza, mettendo in luce la ricchezza generata dal comparto per il Paese”.
La crescita culturale è andata di pari passo con la nascita di nuove professionalità: mastri birrai, beer specialist, tecnologi e sommelier della birra. Una filiera viva, che ha trasformato il gusto degli italiani, passati da “una birra” a “tante birre”, tra lager, IPA, bock, weisse e varianti locali che raccontano i territori attraverso aromi e ingredienti unici.
Dal 2015, Fondazione Birra Moretti accompagna questa evoluzione con ricerche, iniziative e programmi educativi. Tra i progetti più significativi, “Responsibility in Education”, rivolto agli studenti degli istituti alberghieri: 39 scuole e oltre 6.600 giovani coinvolti per promuovere un consumo consapevole e responsabile. “Il nostro impegno è interpretare i cambiamenti del mercato e offrire strumenti per comprendere la qualità e il valore della birra”, aggiunge Pratolongo. “Nei prossimi anni, la chiave sarà l’informalità: il piacere autentico di stare insieme, senza schemi o formalità”.
Durante l’incontro, il senatore Giorgio Salvitti ha sottolineato l’importanza strategica del comparto: “In dieci anni la birra ha generato 92 miliardi di euro di ricchezza e ogni euro speso ne produce 7,6 lungo la filiera. È un settore che merita attenzione, non solo per il valore economico ma per la sua capacità di creare occupazione e cultura. Il governo sta lavorando per aggiornare la normativa e sostenere ulteriormente la filiera, anche grazie ai fondi del PNRR e ai progetti per la coltivazione del luppolo, che ha registrato un incremento del 70% delle superfici dedicate”.
Tra cifre e prospettive, emerge una certezza: la birra, oggi, è molto più di una bevanda. È un linguaggio condiviso di socialità, lavoro e cultura, capace di raccontare il presente dell’Italia e di brindare al suo futuro. Prosit!