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Tre buonissimi motivi per andare (di corsa) all’Osteria del Maiale Nero sui Nebrodi

04 Novembre 2021
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Dovunque voi siate imboccate l’A-20 Palermo-Messina, un po’ – un eufemismo – trascurata come tutte le autostrade siciliane.

Uscite allo svincolo di Brolo e con piglio deciso raggiungete la statale 113 in direzione Palermo e la percorrete per pochi minuti. Poi svoltate per l’agevole strada provinciale verso Sinagra. Ancora qualche chilometro in direzione di Raccuja, alcuni piccoli tornanti su una strada sterrata in salita e sarete arrivati. L’Osteria del Maiale Nero è un locale di recentissima apertura. Molto accogliente. Vista pazzesca sul sempreverde di questa parte di Sicilia, una trattoria che coniuga uno stile collaudato e un approccio moderno. È il locale di Franco Borrello, nome notissimo della ristorazione sui Nebrodi che adesso ha deciso di dedicarsi interamente a un progetto con i figli Anna Laura e Giuseppe. Alla storica trattoria Fratelli Borrello sulla provinciale Sinagra-Ucria è rimasto il fratello Pippo con l’entrata in azienda dei propri figli, anche quella una tappa storica di ogni goloso che si rispetti.

L’Osteria del Maiale Nero gode di ampi spazi, possibili le lunghe tavolate, si mangia all’aperto quando fa caldo e si mangia all’interno in alcune salette confortevoli dotate di camino da accendere se fa freddo. Il servizio è veloce. C’è la macelleria dove comprare i prodotti aziendali (imperdibili salsicce, prosciutto crudo, lardo, ma anche vari tagli di carne suina e bovina) e una selezione di prodotti del territorio; c’è la fattoria didattica. C’è l’aria fine che porta appetito.

(Il pane fritto)

E fin qui vi abbiamo elencato una serie di fattori che compongono il primo dei buonissimi motivi per un viaggio in questa trattoria. Ce n’è un secondo e anche un terzo. Il secondo lo scoprirete appena seduti. Passeranno pochi minuti e vi arriverà ogni ben di Dio. Salumi appena affettati e formaggi, pane fritto e olive cultivar “minuta”; arancini, fiori di zucca. Primi di tutto rispetto. Ma evitate i menu completi a meno che non decidiate di piluccare gli antipasti e virare decisi su pasta e secondi. Ecco i primi. Lasagnetta ripiena di melanzana alla brace, Vastedda del Belice, pomodoro e pesto di basilico. Tagliatelle di grano Perciasacchi e sugo di suino nero. O ancora Pappardelle con ragù di capra. Tra i secondi irrinunciabile la carne alla brace: il barbecue è curato personalmente da Franco Borrello che vanta un’esperienza solidissima. Sul fuoco finiscono salsicce, costine di maiale di suino nero dei Nebrodi, involtini alla messinese e tanto altro.

(I formaggi e i salumi a “metro” zero)

E già tutto questo sarebbe il terzo motivo per andare all’Osteria del Suino Nero. La reputazione alta dei Borrello. A cui si aggiunge un tocco da non trascurare. L’arrivo tra i fornelli di un giovane che diventa chef sull’onda della passione. Alessandro Maniaci, messinese con percorso di studi totalmente diverso dalla ristorazione, ha fatto esperienze importanti in giro per l’Italia, una delle più formative da Trippa a Milano, il locale trendy che ha rivalutato il quinto quarto. E Maniaci da quell’esperienza ha portato sui Nebrodi un bel po’ di suggestioni. Ed ecco allora le puntine di suino nero col miele di ape nera, il Capocollo di suino nero alla brace con il purè di patate e i funghi cardoncelli. C’è il suo zampino anche sui primi appena descritti. E per quanto tutto sembri di taglio tradizionale la sua presenza aggiunge un pizzico di contemporaneità. Il finale è dolce tra Tiramisù, cannoli, e Tarte Tatin con gelato al fiordilatte. Carta dei vini buona e comunque in progressivo miglioramento. Servizio veloce e attento. Non esiste un menu fisso. È tutto alla carta. Si fa un’esperienza goduriosa a un prezzo mai esagerato. Non fatevelo mancare tra i vostri giri mangerecci.

F. C.

Osteria del Maiale Nero dei Nebrodi
Contrada Bosco – Raccuia (Me)
T. 389 1085944
Chiuso: martedì tutto il giorno e mercoledì solo a pranzo
Ferie: a gennaio, dopo l’Epifania, per 15 giorni circa
Carte di credito: tutte tranne Amex
Posteggio: sì