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L'intervista

Accordini (Cantina Negrar): giusto produrre Ripasso nelle annate difficili?

30 Gennaio 2015
Daniele-Accordini Daniele-Accordini


(Daniele Accordini)

“È un dato di fatto: il successo della nostra denominazione converge sempre più sul Ripasso, vino figlio della Valpolicella e dell'Amarone, in grado di conquistare nuovi mercati grazie al suo appeal internazionale, fatto di eleganza e morbidezza, di potenza innata e di un ottimo rapporto qualità prezzo”.

Parole di Daniele Accordini, direttore generale di Cantina Valpolicella Negrar. Che aggiunge: “L'Amarone, seppure ottenuto dallo stesso vigneto, esprime valori diversi, di un carattere superiore, fatto di eccellenze enologiche e territoriali, nonché di esperienze tecnologiche  e tradizionali uniche. In questo contesto, di grande popolarità per il Ripasso e di posizioni mantenute per l'Amarone, arriva l'annata 2014, una delle più difficili per l'Italia e così pure per la Valpolicella, che ha dovuto ridurre la percentuale di uve destinate all'Amarone, riducendo, di conseguenza, la produzione di Ripasso. Ma, a questo punto è doveroso porsi qualche domanda: “È giusto o giustificato produrre Amarone in annate difficili pur di ottenere il Ripasso? Qual è la strada da percorrere per conservare e promuovere il successo del Ripasso senza compromettere il valore internazionale dell'Amarone, che va sicuramente difeso anche da possibili scelte che, magari, non guardano alla qualità dell'Annata e dei vini ottenibili?”

“I produttori della Valpolicella, a questo punto – conclude Accordini – dovrebbero fermarsi per riflettere e trovare delle soluzioni condivise per conservare il successo dell'Amarone e consentire al Ripasso  di proseguire per la propria strada. Senza che l'uno danneggi l'altro”.

Elisa Costanzo