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L'intervista

“Insegno agli olandesi a bere vini italiani”

13 Agosto 2020
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di Giorgio Vaiana

Raccontare l’Italia attraverso i suoi vini al popolo olandese.

Missione complicata certo, ma non impossibile per Damiano Piacenza, titolare di Wine & Spirits NL, società che si occupa dell’import delle etichette italiane nei Paesi Bassi. “Abbiamo iniziato prima solo con le referenze italiane, adesso abbiamo allargato il nostro portafogli inserendo vini da tutto il mondo”. Sono oltre cento le aziende che fanno parte di Wine & Spirits NL con una cinquantina di cantine italiane che rappresentano un terzo del fatturato, che si attesta sugli undici milioni di euro l’anno e che dà lavoro a venti persone. La distribuzione del vini avviene in 400 ristoranti, 200 wine shop e le enoteche del gruppo Gastrovino. “Gli olandesi sono un popolo molto particolare dal punto di vista del vino – racconta Damiano Piacenza – In generale non vogliono mai spendere tanti soldi e infatti i vini più venduti sono quelli del supermercato che costano in media tre euro”. E i vini preferiti dagli olandesi, infatti sono quelli del Sudafrica del Cile e della Spagna. “Tanto che per il Cile, l’Olanda è il quarto mercato, mentre per il Sudafrica, l’Olanda è il mercato numero 1 al mondo. L’Italia è ancora lontanuccia. Ma è giusto così”. E Damiano spiega il suo pensiero: “Non dobbiamo puntare di certo ad invadere il mercato con vini di scarsa qualità e che costano poco – dice – Dobbiamo puntare sui vini di un certo livello e prestigiosi, per raccontare il nostro territorio, per far comprendere che l’Italia non ha solo 5/6 uve, ma tantissime varietà, che ci sono diversi terroir, regioni, insomma una ricchezza”.

Ma la strada da fare è ancora molto lunga. “Il problema della comunicazione dei vini del nostro paese è atavico anche qui – dice – Conoscono le solite regioni, tipo Toscana e Piemonte, ma per il resto se devo far bere un Aglianico devo spiegae un’ora che cos’è, dove si trova, e cose così. Insomma difficile, ma è il nostro compito, quello di fare anche da promotori dei vini italiani”. Damiano e l’Italia hanno un rapporto speciale. Il padre Franco è italiano e in Olanda si è trasferito per lavorare. Poi ha incontrato una bellissima ragazza “e sono nato io”, racconta. Lui ha sempre lavorato nel ristorante del padre, La Liguria (Den Haag), aperto nel 1981, prima di acquisirlo definitivamente e nel 2010 è diventato importatore di vini solo italiani. Con lui c’è Daniele Lizza, che è Wine Consultant & Head Sommelier del gruppo. “Inizialmente il vino lo vendevo solo ai clienti del mio ristorante – dice Damiano – Poi la richiesta era forte e ho iniziato anche ad importare vino da tutto il mondo”. Quasi tutta l’Italia è rappresentata nel portafogli di Wine & Spirits NL: “Stiamo cercando le aziende giuste in Campania, Friuli, Trentino – dice Damiano – Lavoriamo con le aziende del Gruppo Italiano Vini, ma anche con qualche azienda artigianale che in Olanda comincia ad avere un buon successo. In Olanda abbiamo canali specifici di distribuzione per i ristoranti, per le enoteche in generale e per le nostre enoteche”.

Già, perchè da poco è iniziato il nuovo progetto di Wine & Spirits NL che si chiama “Gastrovino”: “Abbiamo comprato 25 enoteche che si trovano in tutta l’Olanda – dice Damiano – e che ci permettono di puntare ancora di più sulla vendita dei vini italiani. Perché il nostro obiettivo è quello di diventare in questo paese il punto di riferimento per la vendita dei vini del Belpaese. Organizziamo serate specifiche per presentare le nostre etichette. E la cosa pare funzionare. Stiamo facendo un po’ di cultura del vino”. Pian piano anche l’Olanda sta uscendo fuori dall’emergenza sanitaria: “Anche qui c’è stato il lockdown – dice Damiano – ma in maniera diversa rispetto all’Italia. Il governo ha chiuso i ristoranti, ma non i negozi. Potevamo uscire e andare al mare. Insomma ce la siamo passata un po’ meglio. E anche la ripartenza è diversa, nel senso che c’è chi è ripartito alla grande e chi invece ancora non ha voluto riaprire”. Il winelover olandese, però, è un cliente difficile e Damiano lo sa bene: “Al di là della questione economica di cui vi ho detto prima – dice – all’olandese piacciono i vini che hanno un residuo zuccherino un po’ più elevato e quindi il Primitivo, i vini siciliani e l’Amarone. Ma vi posso assicurare che adesso vengono apprezzati i vini che provengono dalla Lombardia, dal Piemonte e dalla Toscana”. Gli avversari dei vini italiani da queste parti sono sempre i soliti, i cugini francesi, “ma gli italiani pare che abbiano una marcia in più”, dice Damiano. E lui che vini preferisce bere? “Mi piace molto variare – dice – Ma sedvo scegliere preferisco i bianchi del Trentitno o del Sud Tirolo, i vini dell’Etna e i vini del Piemonte”.