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L'intervista

Walter Speller: il punto di forza della Sicilia sta negli autoctoni

23 Aprile 2012

Walter Speller giornalista inglese (nella foto), firma di Jancisrobinson.com, è uno che conosce molto bene i vini italiani, in passato li ha venduti, li beve e ci scrive su.

Lo abbiamo incontrato a Sicilia en Primeur e chiacchierando, tra una degustazione e l’altra, ci ha espresso il suo punto di vista sul vino siciliano, sulle tendenze e su quello che ancora dovrebbe essere fatto.
              
Cosa ne pensa di questa manifestazione?

“E’ qualcosa di molto importante perché dà la possibilità di degustare alla cieca e di analizzare le varie annate, puoi soffermarti con i produttori, confrontarti con loro, visitare le cantine in loco e conoscere le realtà vitivinicole. E’ una formula che ti consente di  valutare il vino in modo molto più completo”.
 
In base agli assaggi cha ha fatto, quali sono le nuove tendenze del vino siciliano?
“Ho notato che rispetto a qualche anno fa, c’è una tendenza maggiore all’acidità nei rossi come nei bianchi. Ho trovato il 2011 un’annata straordinaria, malgrado le difficoltà metereologiche. Inoltre ho visto maggiore interesse verso i vitigni autoctoni, che sono diventati più popolari. Con questo non voglio condannare i vitigni internazionali, penso che esprimere il territorio con le proprie cultivar sia molto più incisivo. In generale c’è una maggiore eleganza e vivacità nei vini, sempre supportata da una grande struttura e un minore uso di barrique. Credo che questo trend di leggerezza e acidità sia quello richiesto dal mercato e anche dalla ristorazione”.
 
Quali etichette ha trovato più interessanti?
“Parlare di etichette sarebbe riduttivo, piuttosto ci sono delle sottozone che mi hanno  particolarmente interessato: Faro ed Etna. Anche se in quest’ultima ho notato una certa irregolarità nella produzione. Inoltre, una cosa che voglio sottolineare è che anche i vitigni più semplici come il Cataratto e l’Insolia possono dare grandi risultati”.
 
Cosa ne pensa dei vini biologici?
“Penso che i produttori che si stanno orientando verso questa direzione non sbagliano, perché è richiesto dal mercato nazionale ed internazionale. C’è una grande attenzione verso tutto ciò che è naturale e biologico”.
 
Se dovesse dare un consiglio ai produttori siciliani, quale sarebbe?
“Cercare il contatto diretto con il consumatore. E’ importante che il produttore entri in contatto con lui attraverso l’utilizzo dei social network. E questa è una pratica che sta oramai prendendo piede a tutte le latitudini. Inoltre credo che molti produttori dovrebbero avere il coraggio di lavorare insieme. Ho visto tante iniziative promosse da gruppi di produttori e se questo diventasse un fenomeno più ricorrente all comparto siciliano gioverebbe. E poi un’altra considerazione. Vorrei trovare un po’ meno legno nei vini e una minore focalizzazione sugli internazionali. Penso che l’attenzione dei produttori debba concentrarsi più sul vigneto e sulla cantina”.

Maria Antonietta Pioppo