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Vinitaly 2022

Dieci vini imperdibili al Vinitaly 2022… secondo Giancarlo Gariglio

05 Aprile 2022

di Giancarlo Gariglio

Pare incredibile ma ci risiamo: il Vinitaly è alle porte.

Avrei voluto che gli amici di Cronache di Gusto mi chiedessero i miei 10 vini della Slow Wine Fair, ma va bene così, mi espongo anche con la fiera veronese. E, in ogni caso, essendo ben 4.500 le aziende espositrici, una bussola in quel marasma che come sempre si rivela essere la kermesse veronese può essere utile ai più e spero con queste righe di fornirvi un piccolo, personale, aiuto.

499 – Pad 10 L2
Langhe Freisa Coste dei Fre
Ebbene sì, cerchiamo qualcosa di differente in Langa con il vitigno cugino del più celebre nebbiolo. Mario Andrion e Gabriele Saffirio hanno creato questa cantina battezzandola con l’altimetria del comune di Camo dove si trovano le vigne di questa piccola azienda. Vini di grandissima personalità, in particolare questa selezione così croccante nel frutto e che vi stupirà per finezza ed eleganza.

Pasini San Giovanni – Pad 8 G8/G9
Lugana Il Lugana
Troppo spesso un bianco snobbato dai più perché vinificato scimmiottandone le caratteristiche e con residui zuccherini esagerati. Invece, Paolo Pasini ci regala un’espressione verace e di ottima beva che riesce a superare di slancio i nostri pregiudizi e dimostra di possedere la capacità di raccontare un territorio non celebre unicamente bel il bellissimo lago di Garda.

Roeno – Pad 5 E3
Riesling Renano Collezione di Famiglia
Eccola qui una chicca che ha pochi pari nel nostro paese. Intanto esce in commercio almeno a 4 anni di distanza dalla vendemmia e poi esplode nel bicchiere con idrocarburi affascinanti e una verticalità di beva che non ha nulla da invidiare a zone produttive ben più blasonate di questo spicchio di vigneto posto al confine tra Veneto e Trentino. Insomma, una bottiglia che già fa parlare molto, ma di cui nel prossimo futuro sentiremo sempre più spesso nominare.

Ancarani – Pad 8 E8/E9
Sânta Lusa Albana
Rita Babini è la “pasionaria” della Romagna, un vero terremoto di concretezza e passione che non può che conquistare chiunque parli con lei. Il suo entusiasmo è pari alla bontà dei vini che produce, in particolare questa selezione di Albana, per troppo tempo un vino sottovalutato e relegato tra i prodotti di quantità e non qualità. Ora, grazie a questa azienda e a a tante altre dello stesso territorio, la varietà sta vivendo un boom che siamo certi non si fermerà.

Le Ragnaie – Pad 9 C3
Brunello di Montalcino VV
Almeno un grande rosso blasonatissimo va citato, altrimenti si rischia davvero di passare per snob. E in effetti questo super elegantissimo Brunello di Riccardo Campinoti è un vero e proprio inno al sangiovese di questo magnifico angolo di Toscana. In particolare, questa selezione che è frutto della vendemmia delle uve delle vecchie viti della cantina che regala una profondità di bevuta fuori dal comune.

Pantaleone – Pad 8 B8/B9
Falerio Pecorino Onirocep
Una delle prime cantine che si è dedicata alla coltivazione e vinificazione di questa varietà tanto è vero che aveva deciso – quando ancora non si poteva citare per ragioni burocratiche – di segnalarne il nome scritto al contrario come in uno specchio. Un bianco freschissimo grazie alla vigna da cui proviene che è posta a 450 metri di quota. Profumato, saporito e di grande beva.

Tenuta I Fauri – Pad 12 E3
Cerasuolo d’Abruzzo Baldovino
Valentina di Camillo e il fratello Luigi gestiscono questa bella realtà dedita a un’agricoltura sostenibile e alla produzione di etichette realizzate con la volontà di far esprimere con grande naturalità sia il trebbiano sia il montepulciano declinato in rosso e nella versione di grande qualità in rosa, o Cerasuolo come si definisce giustamente da queste parti.

Astroni Pad B A3
Campi Flegrei Piedirosso Colle Rotondella
Siamo in una delle zone vitate più affascinanti del nostro paese e anche con maggiori sfide di fronte a sé. A due passi da Napoli, con la sua presenza incombente soprattutto per quanto riguarda la cementificazione ecco che i vigneti degli Astroni crescono su un terreno fortemente vulcanico. Il loro Piedirosso è una bottiglia assolutamente versatile grazie a una spezia fragrante frutto unicamente dell’uva e un succo gustoso e allungato.

Antica Enotria Pad 10 M4
Nero di Troia
Finalmente questo vitigno sta trovando la strada giusta per potersi affermare. Dopo un bel po’ di anni durante i quali si privilegiava il tannino e la potenza, finalmente ecco degli interpreti che donano invece eleganza e tanto frutto, con risultati imprevedibili e molto croccanti. Insomma, siamo certi che nei prossimi anni il Nero di Troia sarà una di quelle varietà sulla cresta dell’onda.

Centopassi Pad 2 35-36
Sicilia Grillo Rocce di Pietra Longa
Durante l’inaugurazione della Slow Wine Fair don Luigi Ciotti, fondatore di Libera Terra e quindi di Centopassi, ha raccontato, tra le tante cose anche la storia di questa azienda che nasce dall’esproprio delle terre dei mafiosi. Vini giusti di certo, ma anche molto molto buoni e frutto di un’agricoltura biologica. Non si potrebbe proprio chiedere di più quindi a un’etichetta e a una bottiglia.