A Termoli, dolce approdo del Molise affacciato sull’Adriatico, il mare non è solo panorama: è ingrediente, cultura, memoria. Ed è proprio lì, tra vicoli che odorano di salsedine e albe che infilano luce tra i tetti bassi, che esiste un posto dove il tempo non si è mai messo il grembiule da chef stellato.
Si chiama Da Nicolino, ma potrebbe benissimo chiamarsi “come a casa”, perché qui le mani che cucinano sono le stesse che ti fanno accomodare, e ogni piatto ha il potere raro di raccontarti una storia vera, senza filtri. È un ristorante che da cinquant’anni resiste alle mode con la stessa grazia con cui una barca naviga controcorrente, affidandosi alla bussola della tradizione.
E non è solo una questione di famiglia — anche se la famiglia è il cuore pulsante di questo luogo — ma di una squadra internazionale che mescola lingue, culture e passioni, e ogni giorno fa del brodetto un’esperienza condivisa. Nicolino è stato accompagnato in questa avventura dal sostegno della sua famiglia: la moglie in cucina, custode dei sapori di sempre, e i figli all’accoglienza, con quel calore spontaneo che fa sentire ogni ospite più amico che cliente.
Una tradizione familiare di 50 anni che ha assistito anche al cambio passo, nella società e nel modo stesso di vivere la tavola. Come racconta uno dei figli: “Un tempo la tavola era allegria, condivisione e chiacchiera. Oggi arrivano e stanno spesso in silenzio, attaccati al cellulare per fotografare il cibo, postarlo. È cambiato tanto il mondo di stare a tavola”.
Eppure, qui da Nicolino, quel rito antico sopravvive ancora, tra gesti semplici e sapori che fanno tornare a parlare — e a ricordare. Il servizio è gentile senza fronzoli, lo sguardo sincero, il sorriso è quello di chi non deve convincerti di nulla: sei qui, e sei già uno di loro.
Il piatto manifesto? Il brodetto alla termolese, roba da standing ovation condita con olio buono. Una zuppa nata sulla barca, quando i pescatori cucinavano quel che avevano appena tirato su, senza pensare alla food photography. Scoglio, pomodoro, aglio, prezzemolo, un po’ di peperoncino e una storia che bolle piano.
La versione del brodetto alla termolese di Nicolino è unica e fedele alle sue origini: segue rigorosamente la tradizione e non ha mai conosciuto variazioni. È una ricetta che non si tocca, perché parla di identità, rispetto e memoria. Viene preparato con pesce freschissimo del giorno: scorfano, tracina, gallinella, rana pescatrice, seppia, pannocchia, merluzzo e, a seconda del pescato, anche palombo o razza. Niente fronzoli, nessuna forzatura creativa: solo ciò che offre il mare, cucinato con onestà.
Il brodetto viene servito con tagliolini freschi all’uovo, che si tuffano nel sugo ricco e profumato e si gustano per primi, in un rito che mescola semplicità e piacere. E poi, con calma, si passa al pesce: si assapora lentamente, magari anche con le mani, senza fretta, come si faceva un tempo. È un gesto che invita alla lentezza, al gusto pieno, al rispetto di ogni singolo boccone.
Ogni famiglia termolese ha la sua versione, ma l’anima è sempre la stessa: semplice, vera, indimenticabile. Da Nicolino te lo servono con il bavaglino e zero imbarazzo, anzi, con l’invito a godertelo fino all’ultima goccia, a sporcarti le mani, a ridere con chi hai davanti. Perché qui il cibo non è spettacolo, è un gesto d’amore. Ogni portata ha il passo lento della tradizione, la sincerità delle cose fatte bene e senza clamore. Nessuna spettacolarizzazione, nessuna posa: solo la forza disarmante di chi non ha bisogno di cambiare ogni stagione per rimanere indimenticabile.
Il primo ottobre si festeggiano cinquant’anni, ma non ci sarà bisogno di luci o palchi: basteranno un brodetto fumante, un calice alzato e quell’abbraccio silenzioso che dice tutto. Perché i ristoranti come questo non si celebrano con le parole: si sentono sulla pelle, si ricordano con l’anima e si portano nel cuore come certi tramonti che non hai nemmeno il tempo di fotografare — ma non li dimenticherai mai.
Ristorante Da Nicolino
Via Roma, 13 – Termoli (CB)
Tel. 0875 706804
Giorno di chiusura: giovedì
Ferie: fine gennaio
Carte di credito: tutte
Parcheggio: si, nelle vicinanze sia libero che a pagamento