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Eventi e iniziative

Rivoluzione Mamoiada: individuate sei sottozone: “Le Ghirade come i cru in Borgogna o le contrade dell’Etna”

14 Aprile 2024
La foto al termine della conferenza sulle sottozone della Mamoiada La foto al termine della conferenza sulle sottozone della Mamoiada

“Abbiamo individuato sei sottozone a Mamoiada”. Così Giovanni Ladu, giovane presidente dell’Associazione Mamojà, presenta al Vinitaly 2024 la prima zonazione geografica dell’area viticola di questo piccolo areale sardo della Barbagia. “Non è una zonazione ufficiale, ma una mappa che aiuterà a spiegare meglio i vini di questo territorio”,  dice Ian d’Agata esperto e critico enoico che, attraverso il progetto Micro Mega Wines del Vinitaly, sostiene quei progetti “dai micro volumi e dalla mega qualità”. Come la qualità di Mamoiada micro paese di 2.500 abitanti sotto i monti del Gennargentu e una superficie vitata di 350 ettari. Il protagonista qui è il Cannonau, che ricopre quasi il 95% del territorio e dove non di rado si incontrano ancora filari di vitigni rari come il Pascale e la Monaca; il 5% per cento è, invece, investito a Granatza il bianco autoctono della Sardegna.

“E’ dal 2015 che lavoriamo per valorizzare, attraverso il vino, il nostro territorio” continua Ladu. Così ricerche, lavori in sinergia con gli agronomi, racconti del passato, e “soprattutto uno studio attento del territorio, del clima, del modo di comportarsi delle vigne” hanno dato vita alla prima zonazione geografica dei vini di Mamoiada. E da allora un piccolo cantiere a cielo aperto si è aperto nel piccolo centro di Mamoiada, con oltre 40 cantine di nuova costruzione e locali adibiti alle degustazioni. Su 40 cantine presenti sul territorio, 26 fanno parte dell’associazione con un disciplinare da rispettare che vieta l’uso di prodotti sistemici in vigna piuttosto e che in cantina predilige fermentazioni spontanee. L’obiettivo? Le Ghirade di Mamojada come i cru in Borgogna o le contrade dell’Etna.

LA DEGUSTAZIONE

Dieci i calici in degustazione guidati da Ian D’Agata per capirne le differenze.

Zona Nord: Si estende per circa 32 ettari vitati, con vigne situate tra i 500 e 700 metri sopra il livello del mare. Qui si producono i vini più freschi, dotati di buona acidità grazie alla costante ventilazione dovuta alla vicinanza del monte Gennargentu

Istimau 2021– Cantina Montisci Vitzizzai
Vivacità e un frutto rosso preciso e netto che già da solo vale a sorprendere il profilo olfattivo. Non fosse che è il palato però a superarlo in un gioco di equilibrio tra freschezza e struttura gustativa.

Zona Nord Est: è la zona più vitata, che parte dal paese per svilupparsi poi su un altipiano fino a 650 metri. Qui si registrano le minori piovosità. Regalando vini dai profili più scuri e dalla maggiore struttura

Ghirada Garaunele A 2022 – Esole
La fragola a definirle in modo netto il calice, in un sorso tannico che sa viaggiare su una lunga scia di sapidità e freschezza.

Ghirada Loreto 2022 – Francesco Cadinu
Da viti centenarie un Cannonau austero. Un fascio unico di agrumi freschi e disidratati che sta insieme a note di mandorla fresca. Il sorso è letto tutto su una struttura tannica e in una lunga persistenza.

Ghirada Malatrona 2021 – Francesco Mulargiu
Spezie, more e mirtilli. Mentre la polpa del frutta che si avverta al palato, e che vale a regalare un’immediata dinamicità, incontra poi, struttura e sapidità nel lungo finale.

Zona Est: si contraddistingue per la presenza di due vallate: umidità e ventilazione che arrivano dall’una e si bloccano attraverso l’altra. E’ una delle zone dove i vini maturano prima. Vini che si caratterizzano per una maggiore balsamicità e altrettanta struttura.

Ghirada Sae Bisconte 2021 – Giovanni Ladu
Mirto come descrittore olfattivo. Una rotondità al palato e un gusto dalla lunga persistenza.

Zona Sud: una vallata simile alla zona nord, ma con maggiore freschezza. In generale i vini sono ricchi di note agrumate e si contraddistinguono per una buona mineralità

Ghirada Fittiloghe 2021 – Vike Vike
Agrume, timo, e origano. Un sorso vitale. Stola leggera di tannini e energica freschezza e sapidità. Standing ovation.

Zona Sud Ovest: una delle zone più ripide, con vigne sino a 800 metri. Circa 38 ettari vitati con suoli prevalentemente granitici. Da qui i vini più austeri

Ghirada Basarule 2021 – Antonio Mele
Da 700 metri per 1.500 bottiglie annue. Sono note di liquirizia, china e spezie a presentare un calice dal retronaso riccamente fruttato. La sapidità l’elemento principe nel gusto.

Ghirada Palagorrai 2021 – Cantina Mussennore
Profilo scuro e polposo. Un tannino che lascia poco spazio al palato.

Zona Nord Ovest: tutto attorno ci sono boschi. Vini profondi, maggiormente complessi.

Ghirada Baduorane 2022 – Mertzeoro
Profilo floreale di violette e di rose rosa. Una struttura leggera, dal tannino docile e di buona freschezza.

Ghirada Ocruarana 2022 – Teularju
Leggiadria e agilità.

Ghirada Bruncu Boeli Brulleri 2022 – Osvaldo Soddu
Fiore, leggerezza. Una buona dinamicità di beva