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Il caso

Caso Kurniawan, case d’asta accusate di connivenza nella vendita di falsi fine wine

05 Maggio 2014
kurnawian kurnawian

Il caso Kurniawan va verso la conclusione.

Il 29 maggio è prevista la sentenza definitiva del tribunale che porterà il falsario più famoso nel mondo del wine business a quarant'anni di reclusione per avere truffato facoltosi investitori per oltre un milione di dollari. In attesa dell'udienza, gli avvocati di Rudy Kurniawan hanno presentato un report che in definitiva chiede una forte riduzione della condanna. Per scagionare l'uomo indonesiano nel documento compaiono alcune accuse pesanti contro le dinamiche del mondo del mercato del lusso, compreso quello dei fine wine. Nella relazione l'avvocato Mooney giustifica il crimine commesso da Kurniawan come un atto, in fondo, accettato tacitamente nelle alte sfere degli investimenti, sostenendo come la contraffazione faccia addirittura parte del gioco, chiamando anche in causa le case d'asta stesse come soggetti conniventi in questo sistema. Mooney punta il dito contro Acker Merrall & Condit che ha venduto parecchi dei fine wine contraffatti da Kurniawan. Tempestiva la replica da parte dei direttori della casa d'aste alle pesanti accuse con la negazione totale del coinvolgimento nel traffico messo in atto dall'imputato. 

Un'altra tesi shock, che ha arricchito il report e scatenato le polemiche al fine di  alleggerire la colpevolezza di Kurniawan, minimizza il danno causato ai ricchi e facoltosi wine lover. “E' come rubare una  Rolls Royce di 200mila dollari a una persona benestante con un garage pieno di veicoli. Non ha lo stesso peso di un furto che toglie a un lavoratore la sua Ford da 10mila dollari che usa per andare e tornare dal posto di lavoro”. L'avvocato poi insiste sulla riduzione della pena di reclusione al tempo che il proprio assistito sta spendendo in carcere, cioè 27 mesi, da quando è stato arrestato l'8 maggio del 2012. 

La relazione infine esorta l'annullamento della condanna di Kurniawan al pagamento della multa milionaria per i danni inflitti al sistema federale, dichiarando il 38enne povero, capace solo di estinguere l'ammenda simbolica di 12500 euro e che non avrebbe più beni e fondi finanziari poiché  già tutti sequestrati dallo Stato. Kurniawan, dal 2008 al 2011 ha speso in vino oltre 40milioni di dollari.