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Il caso

Corpo Forestale: nove consigli per difendersi dal falso Made in Italy

06 Dicembre 2012
porchetta porchetta

Con l'agropirateria che impazza sotto le feste, arrivano i consigli del Corpo Forestale dello Stato su come intercettare i falsi e questa volta lo ha fatto anche con una iniziativa, svoltasi a Roma, che ha coinvolto i consorzi di tutela per sensibilizzare sul fenomeno: 'Vero o falso, come difendersi dalle agropiraterie'. 

Oramai i più disparati prodotti che compongono il paniere Made in Italy, anche quelli che non figurano tra i top di lusso, risentono della contraffazione. Dagli spumanti al pane di Matera, ai prodotti ittici, al tartufo. Per capire l'entità del fenomeno basta leggere le cifre relative alle ultime operazioni di sequestro da parte degli agenti del settore agroalimentare del Corpo Forestale. L'ultima partita intercettata è stata un carico di funghi con falso marchio Made in Italy a Potenza. Sono stati requisiti quattro quintali di formaggi e insaccati contraffatti a Brescia, e ancora porchetta di Ariccia con falso marchio Igo a Roma, e ben otto tonnellate di prodotti ittici a Napoli e Caserta. E poi i soliti falsi di olio extravergine di oliva Dop a Foggia, 3500 i litri quelli bloccati, e 700 i litri con falsa etichettatura a Napoli. Non vengono risparmiate nemmeno le cipolle. Sono state scoperte 2.000 etichette contraffatte di cipolle rosse di Tropea a Vibo Valentia. 


Insomma si tratta di un business che vale decine di miliardi di euro l'anno e che però è sempre in costante crescita. E il motivo sarebbe la legislazione europea stessa, come denuncia lo stesso dipartimento agroalimentare del Corpo, “le pene per chi delinque in questo settore senza arrecare danno alla salute sono lievi e non hanno alcun effetto deterrente; perciò il mercato è invaso dai tarocchi italiani''.

Ma ecco i nove consigli che al consumatore da il Corpo Forestale: 

1. Leggere attentamente le etichette;
2 Prestare attenzione alla provenienza del cibo;
3 Conoscere le regole e il processo di produzione dell’alimento;
4 Fare attenzione al rapporto qualità/prezzo;
5 Non farsi ingannare dai claims in etichetta;
6 Conoscere le differenze all’interno della stessa categoria merceologica;
7 Il termine “Made in Italy” nel settore alimentare non significa che la materia prima è italiana;
8  Evocare una indicazione geografica quando il prodotto non proviene dalla zona dichiarata in etichetta quando non è un comportamento illecito perché il marchio è registrato è quantomeno ingannevole, Trasimeno, Santa Sabina, sono marchi ingannevoli;
9 Bisogna sempre segnalare le anomalie riscontrate agli organi di controllo.

La lotta alla contraffazione è diventata oggi una delle operazioni più critiche per la difesa del patrimonio agroalimentare. Ecco perché oggi si va allargando la rete dei Paesi che aderiscono all'Operazione Opson, nato da un desk sulla contraffazione aperto proprio dal Corpo forestale tre anni fa e che si avvale della collaborazione di agenzie internazionali come Interpol ed Europol. Oggi i Paesi aderenti sono diventati 21. 

C.d.G.